Nella giornata di ieri, martedì 23 marzo, il giudice per le indagini preliminari Carla Scheidle ha nominato i periti per eseguire una perizia psichiatrica e psicologica su Benno Neumair, supplente di matematica trentenne. Il giovane, detenuto presso il carcere di Bolzano con l'accusa di aver ucciso i genitori, i coniugi Laura Perselli (68 anni) e Peter Neumair (63 anni), nelle scorse settimane ha ammesso il delitto. "Ho ucciso la mamma senza neanche salutarla" avrebbe riferito agli inquirenti.
Perizia psichiatrica per Benno
Nelle scorse settimane il pubblico ministero di Bolzano ha avanzato la richiesta di disporre una perizia psichiatrica – psicologica, mediante incidente probatorio, nei confronti di Benno Neumair.
Come è noto, l'istituto dell'incidente probatorio consente di anticipare l'acquisizione e la formazione di una prova - ovviamente pertinente e rilevante - durante le indagini preliminari.
Il Gip Scheidle ora ha accolto l'istanza e, come precisato dal quotidiano Alto Adige, ha provveduto a nominare il dottore in psichiatria trentino Eraldo Mancioppi, lo psicologo padovano esperto in psicodiagnostica e testistica Marco Samory, e la psicologa criminologa Isabella Merzagora (professore ordinario di Criminologia all'Università di Milano). L'incarico, da quanto si apprende, verrà conferito nel corso dell'udienza che dovrebbe tenersi il prossimo 1 aprile.
I tre esperti dovranno accertare la capacità di intendere e di volere di Benno Neumair non solo al momento dell'omicidio, ma anche in generale.
Inoltre, dovranno stabilire se l'indagato sia da ritenersi "socialmente pericoloso" e se sia in grado di sostenere un processo a suo carico.
La confessione di Benno
Benno Neumair è stato arrestato a fine gennaio con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere. In un primo momento, durante l'interrogatorio di garanzia, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere.
Tuttavia, lo scorso 11 febbraio, in seguito al ritrovamento, nelle acque del fiume Adige, del corpo senza vita della madre, il giovane sarebbe crollato e avrebbe ammesso le proprie responsabilità. In un secondo interrogatorio avrebbe anche fornito dei dettagli relativi al delitto e, in questi giorni, diverse trasmissioni tv hanno deciso di rendere pubblici alcuni stralci dei colloqui tra l'indagato e il pm.
Benno, stando ai verbali, avrebbe riferito di una lite, l'ennesima, scoppiata in casa tra lui e il padre il 4 gennaio, mentre la mamma era fuori, in visita alla nonna. L'uomo, insegnante di liceo in pensione - sempre stando al racconto del trentenne - avrebbe rinfacciato al figlio di non contribuire alla gestione, anche economica, della casa. Paragonandolo alla sorella minore Madé, medico in Germania, gli avrebbe anche dato del fallito. “Mi sono sentito così alle strette" avrebbe ammesso il giovane Neumair. Poi, poco dopo, la furia omicida avrebbe preso il sopravvento. “L'ho zittito – ha dichiarato - Ho preso dal contenitore degli attrezzi (corde e pesi, ndr), la prima corda d'arrampicata che ho trovato".
Poi, ha ricordato "Eravamo in corridoio, siamo caduti per terra, insieme, ma non so se l’ho strozzato da dietro o da davanti. Ricordo solamente che ho stretto molto forte e son rimasto seduto in corridoio”.
Il trentenne ha anche raccontato che, quando ha sentito la madre rientrare, l'ha subito aggredita. "Avevo ancora il cordino in mano - ha precisato - e mi è venuto di fare la stessa cosa, senza neppure salutarla".
NOTA DI CORREZIONE 7/04/2021: L'articolo in questione è stato modifcato cambiando la foto in quanto la precedente ledeva la dignità personale di Benno Neumair