Laura Perselli, 68 anni e il marito Peter Neumair, 63, avevano paura del figlio trentenne Benno. I coniugi bolzanini, infatti, non solo si chiudevano a chiave di notte, ma avevano addirittura nascosto tutti i coltelli presenti nell'abitazione di via Castel Roncolo. Benno, in carcere dalla fine di gennaio con l'accusa di duplice omicidio e occultamento dei corpi, ha ammesso di aver ucciso i genitori. Sul caso di Cronaca Nera è stato preparato un fascicolo d'inchiesta contenente oltre 3.000 pagine.
Laura e Peter avevano paura di Benno
Benno Neumair sarebbe affetto da una schizofrenia paranoide con disturbi di personalità in chiave aggressiva.
Nell'estate 2020, il giovane ebbe una grave e violenta crisi psicotica mentre viveva, con la fidanzata dell'epoca, a Ulm, in Germania. Per questo, fu sottoposto a un ricovero coatto in una locale struttura psichiatrica ospedaliera. Il Tso durò tre giorni. Poi, papà Peter lo raggiunse e lo riportò a casa, a Bolzano. Qui, il supplente trentenne, venne convinto a sottoporsi a una terapia, che però non iniziò mai.
Laura Perselli, poco dopo, preoccupata per le condizioni del figlio, in una lettera indirizzata a un'amica, senza nascondere il disappunto per l'impossibilità di curare il suo ragazzo, ammise di avere paura. Le condizioni psichiche di Benno, infatti, erano state considerate da loro pericolose e, per questo, lei e il marito temevano qualche sfuriata o comportamento aggressivo.
"È dura - confidò l'insegnante in pensione all’amica facendo riferimento alla convivenza in casa con il primogenito - abbiamo nascosto e messo via tutti i coltelli, in giro, comunque, ci sono forbici. Insomma, c’è di tutto".
La Procura verso la nomina dei periti d'ufficio
Benno Neumair è detenuto nel carcere di Bolzano dal 29 gennaio scorso.
Durante l'interrogatorio di garanzia si era avvalso della facoltà di non rispondere, ma poche settimane più tardi, in data 11 febbraio, avrebbe confessato di aver ucciso i genitori, prima il padre e poi la madre, la sera del 4 gennaio. In un secondo interrogatorio, poi, avrebbe fornito ulteriori dettagli riguardo al delitto.
Sembra che a scatenare la furia omicida del giovane siano state le parole di rimprovero pronunciate nei suoi confronti da Peter. L'uomo, stando al racconto dell'indagato, gli avrebbe dato del fallito e gli avrebbe rinfacciato di non contribuire adeguatamente alla gestione della casa.
L'ammissione di responsabilità - così l'ha definita il procuratore capo Giancarlo Bramante - è arrivata pochi giorni dopo il ritrovamento, nelle acque del fiume Adige, del corpo senza vita di Laura Perselli. I resti di Peter Neumair, invece, non sono stati ancora recuperati. Il quadro probatorio a carico di Benno Neumair, comunque, sembra essere già ben definito. Nei prossimi giorni, la giudice Carla Scheidle provvederà a nominare i periti d’ufficio che dovranno valutare le condizioni mentali e la lucidità dell’indagato. Da quanto si apprende, il magistrato sembra intenzionato a nominare un criminologo e uno psichiatra.