Nuovi indizi potrebbero complicare la situazione di Claudio Nanni, il 53enne indagato a piede libero per il delitto dell'ex moglie Ilenia Fabbri. L'uomo è accusato dalla Procura di Ravenna di omicidio pluriaggravato in concorso con persona al momento ignota. La 46enne è stata sgozzata la mattina del 6 febbraio nella sua abitazione di via Corbara, a Faenza.

Per l'accusa, si è trattato di un delitto su commissione: Nanni avrebbe assoldato un sicario non professionista. Al vaglio degli inquirenti, ora c'è la testimonianza del titolare di un negozio di ferramenta della zona.

Il commerciante ha riferito che Nanni era stato da lui per duplicare chiavi. Secondo una donna, inoltre, l'indagato intendeva fare del male all'ex moglie perché lo stava rovinando economicamente. Ma la svolta nel caso pare ancora lontana.

Ilenia Fabbri, la chiave a spinotto duplicata

È stata messa a verbale la testimonianza fornita dal titolare di una ferramenta, ascoltato nell'ambito dell'indagine sulla morte di Ilenia Fabbri, coordinata dal pm Angela Scorza e dal procuratore Daniele Barbierini. L'uomo ha riferito che Claudio Nanni, forse sei o sette mesi fa, ha fatto un paio di copie di una chiave comune, a spinotto o a spillo, del tipo uguale a quella che apre la porta di accesso al vano cucina nel garage dell'abitazione di via Corbara.

Il tipo di chiave duplicata è infatti analoga a quella che gli hanno mostrato gli inquirenti, di proprietà di Arianna, figlia convivente della vittima.

Potrebbe trattarsi di una coincidenza: Nanni ha una autofficina e potrebbe aver fatto copie di chiavi per sua necessità. Ma la circostanza appesantisce la posizione dell'uomo che comunque, in mancanza di prove, resta indagato a piede libero.

Il 6 febbraio, l'assassino si è introdotto nell'abitazione dalla porta del garage di via Corbara: la prima pattuglia che quella mattina alle 6 e 20 arriva sul posto, la trova aperta ma senza segni di scasso. Anche nel resto dell'abitazione non ci sono segni di effrazione, né l'assassino ha lasciato impronte.

Ilenia Fabbri, testimonianze contro l'ex marito

Ci sono testimonianze che gettano altri sospetti su Claudio Nanni. L'ultima è di una donna con cui l'indagato era stato legata in passato, sentita di recente dagli inquirenti. Nel 2019, l'uomo le avrebbe chiesto se conosceva "qualcuno che potesse fare del male a sua moglie”. Si sarebbe sfogato con lei a proposito del contenzioso civilistico con Ilenia Fabbri: "Mi vuole rovinare, mi chiede un sacco di soldi", le avrebbe detto. La teste avrebbe risposto a Nanni qualcosa del tipo: "Stai scherzando? Sei fuori?".

Dopo la separazione nel 2018, Ilenia Fabbri gli aveva fatto causa. In origine, aveva richiesto 500mila euro per il lavoro non retribuito svolto durante i 18 anni di matrimonio nell’officina di Nanni a Faenza, ma anche per la cessione di una gelateria di famiglia di cui la vittima, che ci lavorava quotidianamente, non era stata informata.

Il marito l’aveva venduta poco prima della separazione: la 46enne non avrebbe ricevuto la parte del ricavato della vendita che le spettava. La cifra richiesta, come precisato dallo studio legale Carioli di Cesena che rappresentava la vittima, era scesa a 100 mila euro.

Contro Nanni, anche un'altra testimonianza che lo mette in cattiva luce. Nel corso di uno sfogo fatto con un'altra donna, anch'ella frequentata in passato, avrebbe annunciato di voler mandare qualcuno all'indirizzo della ex “a farle la festa”. Secondo altre testi, Ilenia Fabbri avrebbe ricevuto dall'indagato minacce di morte. Prima dell'ultimo Natale, la vittima avrebbe confidato a una cara amica di temere per la propria vita e di voler fare testamento a favore della figlia Arianna.

Al momento, non pare esserci traccia di un testamento.

Ilenia Fabbri, la figlia a un bivio

Venerdì 26 febbraio, al tribunale civile di Ravenna avrebbe dovuto tenersi la seconda udienza della causa tra Ilenia Fabbri e Claudio Nanni. Il giudice del lavoro Dario Bernardi, accogliendo l'istanza congiunta dei legali delle parti, ha interrotto la causa. Si è trattato di un atto dovuto conseguente al decesso improvviso di chi aveva promosso la vertenza.

Arianna, che è diventata orfana di madre e si ritrova con un padre indagato colpito da pesanti sospetti, è di fronte a una difficile scelta. Avrà tre mesi di tempo per decidere se proseguire o meno la vertenza, al posto della madre e contro il padre. La 21enne ha sempre difeso suo padre e dal giorno della tragedia è andata a vivere da lui.

Più volte interpellata dalla stampa, ha dichiarato che desidera sia fatta giustizia e sia catturato l'assassino di sua madre, e di credere nell'innocenza del padre. "Qualche giorno fa, mentre ero in lacrime, gli ho chiesto: ‘Sei stato veramente tu?’ e lui, in lacrime: ‘Assolutamente no, non l’avrei mai fatto!", ha dichiarato.