Negli Stati Uniti d'America si contano, soltanto nel 2019, 251 sparatorie di massa e 136 morti; a influire su questo drammatico bilancio è la vendita incontrollata delle armi sul territorio americano che ha fatto dell’America un paese di pistoleri dove chiunque può avere un’arma in mano.

A pochi mesi della sua presa in carico, il neo Presidente degli Stati Uniti, lancia un stop alla vendita massiva delle armi con due proposte di legge per introdurre controlli più rigidi sulla vendita e l’uso improprio delle armi da fuoco che causano, come lui stesso ha dichiarato “una fonte di imbarazzo per il nostro Paese nel mondo".

Texas: due attentati in sole 24 ore, aumentano le vittime da armi da fuoco in America

Questa volta l’attentato si è consumato all’interno di un’azienda che produce arredamenti per casa e l’assalitore, arrestato dopo una lunga caccia all’uomo, è Larry Bollin, un dipendente della stessa azienda che avrebbe sparato, al momento non se ne conosce ancora il movente, davanti a un magazzino dell’impresa dove in quel momento si trovavano diversi suoi colleghi e impiegati.

Soltanto ieri, in South Carolina, Phillip Adams, ex giocatore di Nfl, aveva sparato al proprio medico, il 70enne Robert Lesslie e ucciso anche la moglie, i due nipoti di 5 e 9 anni, oltre a un’altra persona presente in casa, suicidandosi poi dopo la strage.

Biden: 'Basta preghiere, è l'ora di fermare le armi'

Tutto questo avviene lo stesso giorno in cui Joe Biden lancia un accorato monito al Senato per l’approvazione di due proposte di legge che andrebbero finalmente a introdurre delle mini strette e comunque dei controlli più rigidi sulla circolazione e l’uso improprio delle armi da fuoco nel Paese.

Il primo provvedimento riguarda la limitazione nella vendita delle cosiddette 'ghost guns', ovvero pistole fatte in casa grazie a un kit fai da te. Queste pistole, definite “fantasma", sono così chiamate perché non avendo il numero di serie, sono impossibili da tracciare e sono causa di suicidio ma anche molto spesso di incidenti domestici in cui molte volte sono coinvolti bambini.

Un’altra limitazione riguarda la vendita di armi d'assalto a privati. I due provvedimenti, sebbene quindi non pongano un limite forte all’uso delle armi, rappresentano un piccolo passo verso la strada giusta che andrà a scontrarsi inevitabilmente contro le grandi lobby delle armi, che in queste due leggi vedono una prima minaccia ai loro business.

Lo scopo dei decreti annunciati sarà quindi di riportare l’America a rappresentanza di una nazione esemplare per la sua civiltà e non più come il paese degli armamenti privati.

Usa: 300 milioni di armi in circolazione

Il sogno americano tutt'oggi affascina diverse generazioni di ogni dove, l'America difatti è da sempre considerata la culla dell'integrazione tra popoli, razze, religioni ed etnie diverse che hanno imparato a convivere insieme come facenti parte di una grande comunità, sebbene non sempre senza difficoltà.

Tuttavia a minare la democrazia americana è appunto la questione delle armi che negli ultimi anni ha trasformato luoghi quali la scuola, i parchi o i supermercati in sceneggiature da far west e non con poche vittime.

Si stimano infatti 300 milioni di armi in circolazione, tra pistole, fucili e mitra, e ancora più spaventoso è pensare che più del 70 per cento della popolazione americana è favorevole al possesso e all’uso di armi e fucili da parte di singoli cittadini.

Su questo clima di tacita accettazione alla violenza, la lobby dei venditori del settore è diventata potentissima, tanto da influenzare la Casa Bianca, il Congresso, i singoli stati e tutti i livelli alti del potere politico ed amministrativo americano.

Lo stesso Obama, durante i suoi due mandati, e nonostante le numerosi dichiarazioni di condanna all'utilizzo della violenza privata, non riuscì a risolvere un problema che lo stesso Trump definì "di non facile soluzione".