Il rapporto tra America e Russia non è mai stato idilliaco e già negli ultimi anni la relazione tra i due paesi è vacillata a causa di diverse crisi cominciate con l’invasione russa della Georgia nell’agosto 2008 e, quindi, agli strascichi della seconda guerra in Ossezia del Sud.

Motivo di scontri diplomatici è stata anche l’annessione della Crimea nel 2014, il conflitto (peraltro ancora vivo) in Ucraina, fino alla presunta interferenza del Cremlino nella politica interna e soprattutto nelle elezioni dei Paesi dell’asse transatlantico.

Biden accusa Putin di essere un 'Killer' ed è rischio di crisi diplomatica

All’indomani della diffusione del rapporto degli 007 americani sull’interferenza russa durante le elezioni presidenziali, i commenti di Joe Biden, intervistato dalla Abc News, inaspriscono ancora di più la tensione tra le due potenze mondiali. Quella di Biden nei confronti del suo omologo russo è un'accusa senza precedenti; facendo riferimento al ruolo dello zar nell'avvelenamento di vari oppositori, l'ultimo dei quali Alexey Navalny, viene chiesto a Joe Biden se pensa che Putin sia un “killer”. Biden non esita e risponde di "sì".

Un’affermazione lanciata contro Putin che si rende ancora più pesante quando il presidente afferma: "Io conosco te e tu conosci me.

Se stabilisco che è successo, sii preparato". Tenendo conto che “killer” può intendersi come omicida, sicario o più innocuamente, una persona “letale”, l’accusa resta pur sempre gravosa sulle spalle del presidente americano, che tuttavia risponde senza esitazioni a senza non poche accuse contro il leader russo, tra cui la colpa di averlo denigrato durante la campagna elettorale a favore di Donald Trump, l‘accusa dei cyber attacchi e le presunte taglie sull'uccisione di soldati americani in Afghanistan.

Tuttavia Biden non ha escluso la possibilità di lavorare con la Russia su questioni di reciproco interesse come per esempio gli accordi sugli armamenti.

La risposta di Putin e il gelo nel rapporto russo-americano

Immediata la risposta del presidente della Duma Viaceslav Volodin che ha subito fatto presente come Biden, attaccando Putin, stia attaccando la Russia intera, invitandolo a ponderare le accuse fatte per non rischiare una guerra fredda tra i due paesi già sul passo della crisi da tempo.

Richiamato subito l'ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov, per consultazioni che vedono come arringa principale il futuro delle relazioni con gli Usa, che non verranno drasticamente interrotte ma bensì, come ha spiegato il Ministro degli Esteri di Mosca, verranno rivalutate e riorganizzate in seguito ai conflitti diplomatici degli ultimi periodi e auspicando che gli americani siano coscienti dei rischi.

La risposta di Vladimir Putin ha ritardato di un giorno ma non è mancata: "Chi lo dice lo è, dicevamo da bambini", ha risposto il presidente russo. Il sunto di una diatriba diplomatica che si è consumata sugli schermi internazionali negli ultimi due giorni. Putin inoltre non manca di ricordare all’America "le sue colpe", riferendosi ai massacri delle popolazioni indigene durante la conquista del continente americano, al periodo della schiavitù, per tornare ai giorni di oggi, alle discriminazioni che stanno dietro il movimento afroamericano di Black Lives Matter.

Biden e Putin: le relazioni tra Usa e Russia destinate solo a peggiorare

Nell’editoriale-saggio “Why America Must Lead Again”, Joe Biden riporta alla priorità nel suo mandato la necessità di rafforzare la democrazia nel mondo, contrariamente a un Putin che considera invece l’idea liberale come ormai passata e obsoleta, accusato quindi dal primo di aver soltanto paura di poter perdere la sua egemonia.

Gli alleati americani dell'era Biden saranno soltanto quei paesi, che come lui, vorranno sostenere la lotta alla corruzione, la difesa dall’autoritarismo e la promozione dei diritti umani; principi che fanno poco sperare su un rapporto duraturo e proficuo con la Russia di Putin.

Proprio nei confronti della Russia inoltre l’intenzione di Biden è quella di imporre ulteriori sanzioni (già nel 2014, gli Stati Uniti imposero sanzioni punitive contro la Russia, provando anche ad aumentarle) per la sua violazione delle norme internazionali e di affiancare invece la società civile russa, che si è coraggiosamente schierata più volte contro il sistema autoritario del presidente Vladimir Putin.