Per la prima volta uno dei quattro ragazzi coinvolti nella vicenda degli abusi di gruppo ai quali avrebbe partecipato anche Ciro, il figlio minore di Beppe Grillo, avvenuti nel 2019 in Costa Smeralda, racconta pubblicamente la propria versione sull’accaduto. Infatti, durante l’ultima puntata della trasmissione Non è l’Arena, è andata in onda un’intervista telefonica realizzata a uno dei quattro indagati in seguito alla denuncia di una 19enne italo-svedese. Il giovane ammette che quella mattina tutti e quattro gli amici genovesi avrebbero consumato dei rapporti con la presunta vittima, che però sarebbe stata “consenziente”.
Quindi non ci sarebbe stata alcuna violenza, così come apparirebbe anche in un video girato in quei momenti. Inoltre il ragazzo sottolinea come la giovane non sarebbe stata mai costretta da nessuno a bere, ma quel giorno avrebbe voluto prendere la vodka per sfida, per dimostrare di farcela a finire da sola tutto il superalcolico che era rimasto in una bottiglia. Infine l’indagato spiega come non abbia gradito per nulla il video girato da Beppe Grillo nel quale l’artista difende con foga suo figlio e gli amici da ogni accusa.
L’amico di Ciro Grillo conferma l’esistenza di un video che scagionerebbe i ragazzi dalle accuse
Nel corso del programma di Massimo Giletti l’intervista è andata in onda con il protagonista reso irriconoscibile, alterando la sua voce.
Secondo il ragazzo, esisterebbe un video del festino in cui si vedrebbe la ragazza in ottime condizioni: nelle immagini non sarebbe costretta a far nulla. Il giovane ammette senza problemi che la 19enne abbia avuto dei rapporti con i quattro amici genovesi, ma sottolinea che sarebbe stata consenziente; solo in un secondo momento si sarebbe pentita dell’accaduto, come confermerebbero alcuni messaggi da lei inviati ad altre persone, in cui avrebbe scritto di aver sbagliato per l’ennesima volta.
Infine l’amico di Ciro Grillo ammette di non aver più rivisto l’italo-svedese nelle ore successive al loro incontro.
Due mesi fa Ciro Grillo e gli amici hanno chiesto di essere nuovamente interrogati
Nel corso dell’intervista il ragazzo ribadisce i propri dubbi sul comportamento della giovane, proprio come fatto da Beppe Grillo nel filmato che ha destato tante polemiche: secondo il presunto aggressore l'italo-svedese avrebbe regolarmente frequentato una lezione di kite surf e sarebbe stata in un locale, già poche ore dopo gli abusi.
L’amico di Ciro Grillo specifica di essere stato interrogato dal pm un mese dopo la denuncia, nel 2019, e poi di nuovo due settimane fa, in occasione della chiusura dell’inchiesta. Sono stati i giovani stessi a chiedere di essere ascoltati ancora, per dimostrare attraverso una nuova foto che la 19enne, contrariamente a quanto risultava agli inquirenti, durante la mattina della presunta aggressione, sarebbe uscita insieme a loro per comprare le sigarette.
Per il giovane Beppe Grillo non doveva fare il video in difesa del figlio
Il ragazzo, durante l’intervista, ha parlato anche del video pubblicato da Beppe Grillo, sostenendo che sarebbe stato meglio non realizzarlo perché ha contribuito a far tornare a parlare della vicenda, su cui da tempo si erano spenti i riflettori.
Per il giovane, se non ci fosse stato il figlio del fondatore del M5S tra gli indagati, non ci sarebbe mai stato tanto clamore. L’intervistato ammette le buone intenzioni di Beppe Grillo, che nel suo filmato voleva difendere gli accusati, rendendo pubblica la loro versione dei fatti; tuttavia secondo lui l’artista poteva risparmiarsi i commenti sul ritardo nella denuncia da parte della 19enne, perché ad essere sbagliati non sono stati tanto i tempi, quanto i racconti dell’italo-svedese, completamente privi di senso, a detta del giovane.