Martedì 11 maggio nella centrale Piazza di Monte Citorio a Roma, l’indomani in tante altre città italiane: il popolo del gioco legale si fa sentire e chiede una data certa nella road map delle riaperture nel periodo di emergenza Coronavirus previsto dal governo Draghi.

Operatori del gioco, bingo e videolottery: 'Fateci lavorare'

'Ora basta, fateci lavorare' è stato il coro a una voce dei circa duemila operatori del gioco che, nel pomeriggio di martedì, hanno sfidato pioggia e maltempo per urlare la propria disperazione di fronte alla sede della Camera dei deputati della Repubblica, come già anticipato nei giorni scorsi.

L’obiettivo era ottenere una data sicura di riapertura del proprio settore: le attività di sale Vlt, bingo e scommesse sono infatti chiuse dallo scorso ottobre e hanno ormai superato i 300 giorni di saracinesche abbassate dall'inizio della pandemia. Testimonianze sul palco, cori, ma la risposta che gli operatori attendono ancora non è arrivata: la data di riapertura si spera arriverà a seguito della riunione della cabina di regia coordinata dal premier Mario Draghi con i ministri, i capidelegazione delle forze politiche di maggioranza e gli esperti del Comitato tecnico scientifico, che dovrebbe essere in programma alla fine di questa settimana. La promotrice dell’iniziativa e numero uno del Comitato Donne in gioco, Antonia Campanella, si è detta comunque pronta a portare avanti la sua battaglia anche in altre sedi.

“Ci hanno sin qui detto che le sale sono considerate attività non essenziali, eppure per diverse attività non essenziali è stata prevista la riapertura - ha ribadito anche ieri l'imprenditrice pugliese, che si batte da mesi per avere risposte - Già settimane fa abbiamo fatto notare che le sale da gioco rispettano protocolli di sicurezza e le distanze interpersonali.

Inutile negarlo, c’è un fortissimo pregiudizio nei nostri confronti. Siamo ormai al collasso. Servono aiuti alle imprese e ai dipendenti per garantire l’occupazione, altrimenti andranno a casa centinaia di migliaia di lavoratori onesti”.

Anche a Torino, Bologna, Palermo e Rimini sindacati in piazza

Mercoledì 12 maggio sono scesi in varie piazze italiane anche le sigle sindacali del settore (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs Uil).

Egp-Fipe, associazione nazionale di categoria degli esercenti specializzati nei giochi pubblici, attraverso un comunicato stampa, si è detta solidale con gli obiettivi della mobilitazione nazionale dalle principali organizzazioni del settore. Egp rimarca anche l'attivazione di uno specifico protocollo di prevenzione dei rischi Covid per le attività della filiera. “Egp-Fipe è solidale con i lavoratori che, accogliendo l’invito delle organizzazioni sindacali nazionali maggiormente rappresentative, sono scesi in piazza in molte città italiane, mobilitandosi per la riapertura delle attività e per una evoluzione definita della regolamentazione del settore dei giochi pubblici", si legge nel comunicato.