Una tragedia dai contorni ancora da chiarire si è consumata all’ora di pranzo di sabato 22 maggio in una villetta di Navacchio, piccola frazione del comune di Cascina, in provincia di Pisa. Un colpo di pistola alla testa avrebbe ucciso un bimbo di 11 anni: a sparare, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato lo stesso bambino. Il ragazzino sarebbe stato solo in camera quando il fatto è avvenuto. Studente di scuola media, frequentava la prima classe ed era figlio unico. In casa in quei drammatici momenti c’erano sia il padre che è carabiniere, sia la madre che lavora come agente presso la polizia municipale di Livorno.

La pistola che ha sparato il colpo mortale sarebbe quella in dotazione al papà del bimbo deceduto.

I genitori, che erano in altre zone della casa, hanno improvvisamente sentito un colpo di pistola

Secondo le prime ricostruzioni della vicenda, tutto si sarebbe verificato in pochi attimi, intorno alle ore 13:30. Il bambino sarebbe riuscito a trovare l’arma, custodita come sempre in un luogo sicuro, all'interno della villetta. I militari dell’Arma stanno compiendo degli accertamenti per verificare questi particolari: di certo, dopo aver sentito il rumore del colpo di pistola, i familiari sono accorsi nella stanza e hanno tentato disperatamente di rianimare il figlio. Subito hanno chiesto aiuto al 118: ma, una volta arrivati i soccorsi con un’ambulanza e un’auto-medica, il personale sanitario non ha potuto fare nulla per il piccolo e si è limitato a constatarne l’avvenuto decesso.

Le prime ipotesi su come mai sia partito un colpo di pistola

Sul posto sono immediatamente giunti i colleghi del padre del bimbo di 11 anni per svolgere le indagini: in queste ore i carabinieri del comando provinciale di Pisa sono impegnati nella ricostruzione della dinamica dei fatti. Dei rilievi nell’abitazione si sono occupati i militari della sezione investigazioni scientifiche giunti da Firenze.

Le indagini sulla vicenda sono coordinate dal sostituto procuratore Flavia Alemi; bisogna ancora chiarire con precisione cosa possa essere successo in quella stanza e come abbia fatto il ragazzino a trovare la pistola del papà. Gli esperti dovranno spiegare come abbia fatto il colpo a partire per sbaglio, mentre il bambino maneggiava l’arma; infatti pare improbabile che l’undicenne abbia sparato volontariamente.

Secondo le prime ipotesi si sarebbe trattato di un incidente: il piccolo avrebbe trovato già carica la pistola; forse potrebbe aver iniziato a giocarci, pensando che non avesse nessun colpo in canna. A confermare questa pista sarebbero le testimonianze raccolte nelle ultime ore, che parlano di un ragazzino bravo a scuola e benvoluto dagli altri studenti e dai professori: la vittima in passato non avrebbe mai mostrato alcun problema disagio psicologico, né avrebbe mai subito atti di bullismo, nemmeno sul web.

Il cordoglio per la morte del ragazzino, stroncato da un colpo di pistola

Nel giro di poche ore, la notizia della tragedia si è diffusa in tutto il paese: in molti sono rimasti scossi dal decesso del ragazzino, a soli 11 anni.

Come detto, la madre della vittima lavora nel corpo della polizia municipale di Livorno, mentre il marito è un appuntato della Seconda Brigata Mobile, sempre in città. Per questo motivo il sindaco di Livorno, Luca Salvetti, e Annalisa Maritan, comandante della polizia municipale, hanno voluto inviare un sentito messaggio di cordoglio alla famiglia, per esprimere vicinanza ai genitori nel momento della perdita del loro unico figlio.