Saman Abbas aveva un fidanzato segreto. Voleva scappare con lui in Francia e sottrarsi alla legge del padre che le aveva imposto un matrimonio combinato con un cugino in Pakistan. Si celerebbe questo 'segreto' di famiglia dietro la sparizione, oltre un mese fa, della 18enne pakistana che abitava con i genitori a Novellara, borgo agricolo a pochi chilometri da Reggio Emilia. Gli inquirenti cercano il corpo della ragazza: sarebbe stata uccisa dai genitori con la complicità di uno zio e di due cugini. Sono tutti indagati dalla Procura per omicidio.
Saman Abbas, una testimonianza rilevante
Il fidanzato 21enne di Saman era sì un suo connazionale, ma non era quello che la famiglia le aveva imposto e che presto sarebbe dovuto diventare suo marito. Il ragazzo sarebbe già stato sentito dagli investigatori e con la sua testimonianza avrebbe fornito informazioni rilevanti per l'indagine che rafforzerebbero la tesi del delitto d'onore maturato in famiglia. Sarebbe stato minacciato di morte dal padre di lei, il 46enne Shabbar Abbas. L'uomo avrebbe terrorizzato la figlia, minacciando di uccidere anche lei. Saman avrebbe riferito a un'amica di essere stata picchiata dal padre. Il fidanzato segreto, ora si sarebbe reso irreperibile per paura di vendette da parte della famiglia della 18enne.
Per poter compiere le proprie scelte liberamente, Saman aveva denunciato i genitori e si era rivolta ai Servizi Sociali che l'avevano indirizzata a un centro protetto, nel bolognese. Proprio mentre era in comunità, avrebbe conosciuto il fidanzato on line al quale avrebbe confidato la sua situazione. Dal centro, Saman era fuggita due volte e l'avrebbe fatto per incontrare lui.
Poi, l'11 aprile, era andata via dalla comunità per tornare a casa. Probabilmente voleva prendere le sue cose e partire con il fidanzato. Per evitare il 'disonore', sarebbe scattato il piano criminoso familiare.
Molteplici indizi
Dei cinque indagati, il cugino il 28enne Ikram Ijaz, è riconoscibile in un video registrato dalla telecamera di sorveglianza di un'azienda agricola.
Con altri due uomini, il 29 aprile, il giorno prima della scomparsa di Saman, va nei campi dell'azienda agricola in cui lavorano tutti gli uomini della famiglia. E ci va con badili e attrezzi: per scavare una fossa in cui seppellire la ragazza, è il sospetto degli inquirenti che pensano a un omicidio premeditato. Ijaz è stato fermato mentre era a bordo di un pullman alla frontiera francese: tentava di raggiungere dei parenti in Spagna. Per mezzo dell'avvocato d'ufficio francese, ha detto di essere estraneo alla vicenda e ha sostenuto che si sarebbe trovato già fuori dall'Italia il giorno del presunto delitto. I giudici francesi hanno autorizzato l'estradizione.
La ragazza era stata vista per l'ultima volta il 30 aprile.
Quel giorno, aveva lasciato la casa in compagnia dei genitori. In un altro filmato acquisito dai carabinieri, si vedono padre, madre e figlia incamminarsi per i campi. Più tardi i genitori fanno ritorno al casolare dove la famiglia abita ma senza Saman. Sarebbe stata attirata in un trappola, consegnata a suo zio, Danish Hasnain, 33 anni: sarebbe lui l'esecutore materiale del delitto.
Nei giorni successivi, tutta la famiglia è scomparsa, ad eccezione del fratello 16enne di Saman, l'unico tra i parenti ad avere detto agli inquirenti che sua sorella sarebbe stata uccisa per aver rifiutato il matrimonio combinato. L'ipotesi della Procura è che sia stato un testimone chiave, potrebbe aver visto i parenti portare via il corpo di Saman che si continua a cercare nei campi e nei pozzi del territorio.
Il minore si trova ora in un centro protetto. I genitori, invece, sono stati rintracciati in Pakistan. Il padre, raggiunto telefonicamente da un giornalista del quotidiano Il Resto del Carlino, ha detto che sua figlia sarebbe viva: sarebbe andata in Belgio, come già fece nell'estate 2020 quando scappò di casa. Ha promesso che il 10 giugno tornerà in Italia e che andrà dai carabinieri a spiegare tutto.
Video macabro pubblicato e rimosso dal padre
Il 4 maggio, il padre di Saman ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video inquietante, poi rimosso. Il filmato registrato in diretta dal Pakistan, riprende una cerimonia funebre anomala perché non c'è un feretro né una salma. Al rito svolto in pakistano, partecipano solo uomini, parenti e amici di Shabbad.
Tutti sono in piedi attorno a un tavolo sopra il quale si trova un telo bordeaux in cui sono incisi i versi del Corano. Secondo le tradizioni locali, il telo dovrebbe coprire il corpo della persona defunta che però non c'è. Durante il rito, alcuni dei presenti si battono il petto, altri si colpiscono alla testa: gesti che rappresenterebbero una sorta di espiazione di colpe commesse. Per gli inquirenti sarebbero atti che hanno a che vedere con la scomparsa di Saman.