Un filmato, ottenuto dai carabinieri, getta nuove ombre sulla vicenda di Saman Abbas, la ragazza pachistana di 18 anni, svanita nel nulla da Novellara, in provincia di Reggio Emilia, più di un mese fa. Le immagini, risalgono alla tarda serata dello scorso 30 aprile: nel video si vede la giovane mentre si incammina per strada con il padre e la madre, che più tardi fanno ritorno a casa senza di lei.

L’ipotesi degli inquirenti è che i genitori stessero accompagnando Saman dallo zio, il quale sarebbe stato pronto a ucciderla, subito dopo l’ennesimo litigio, dovuto al rifiuto della 18enne di sposare un cugino in Pakistan.

Una versione che sarebbe stata confermata anche dal fratello 16enne della giovane, ospitato in una comunità protetta in provincia di Bologna: il ragazzo avrebbe spiegato agli investigatori che la sorella scomparsa in realtà sarebbe stata uccisa. Per questo motivo la pm Laura Galli avrebbe richiesto di fissare un incidente probatorio per ascoltare il ragazzo.

Per gli inquirenti i genitori di Saman volevano impedire che fuggisse di nuovo

Secondo gli inquirenti, i genitori volevano impedire che Saman, pur di evitare il matrimonio combinato, scappasse nuovamente di casa, come già aveva fatto nell’estate 2020, quando si era recata in Belgio. Per impedire la nuova fuga, il padre e la madre della giovane l’avrebbero invitata ad andare dallo zio, che poi l’avrebbe uccisa.

Secondo le ultime indiscrezioni diffuse sul web, nel nuovo filmato si vedrebbero i genitori mentre accompagnano la giovane lungo un viottolo sterrato, che costeggia una strada provinciale: al termine della stradina – secondo le ipotesi degli investigatori – ci sarebbe stato lo zio 33enne di Saman, che l’avrebbe uccisa nelle vicinanze.

Infine, probabilmente con l’aiuto di qualche complice, l’uomo avrebbe occultato il corpo della vittima, forse sotterrandolo, oppure gettandolo in un pozzo o in una porcilaia.

Il delitto di Saman sarebbe stato premeditato

Per gli inquirenti il delitto sarebbe stato premeditato dai familiari di Saman: si spiegherebbero così le immagini di un altro filmato, registrato la sera del 29 aprile, in cui si vedevano tre persone – tra cui due cugini della 18enne – prendere delle vanghe e dirigersi verso la campagna.

I tre potrebbero aver scavato una buca per seppellire i resti della ragazza, 24 ore prima dell’assassinio. Per gli inquirenti lo zio di Saman sarebbe l’esecutore materiale dell’omicidio, realizzato con la complicità dei genitori della ragazza. Nei giorni scorsi il padre della vittima aveva dichiarato alla stampa locale di essere sicuro che la figlia si fosse rifugiata in Belgio, mentre lui si era detto pronto a spiegare tutto ai carabinieri al suo rientro in Italia dal Pakistan, fissato per il 10 giugno.

I familiari di Saman si erano allontanati dall’Italia, dopo la sparizione della ragazza

Subito dopo la scomparsa di Saman, i familiari della giovane si erano tutti allontanati dall’Italia. L’unico rimasto a Novellara era stato il fratello minore della ragazza, che aveva spiegato ai carabinieri e agli addetti dei Servizi sociali, che cercavano la 18enne, di essere rimasto da solo.

Infatti i genitori erano rientrati improvvisamente in Pakistan, a quanto pare in seguito al malore di una loro parente. Anche lo zio e i cugini di Saman erano scappati di corsa, dimenticandosi perfino la chiave della toppa: uno dei cugini è stato rintracciato in Francia, mentre stava cercando di recarsi in Spagna. Per il fratello della giovane scomparsa è stato predisposto il divieto di espatrio: il 16enne risulta indagato per violenza privata nell’inchiesta, che risale allo scorso ottobre, sul primo allontanamento di Saman dalla famiglia, avvenuto in seguito alla richiesta d’aiuto da parte della ragazza, dopo aver rifiutato le nozze combinate. In quell’occasione i Servizi sociali l’avevano trasferita in un centro protetto; tuttavia Saman aveva recentemente deciso di tornare in famiglia, una scelta che probabilmente si è rivelata fatale per la 18enne.