Sono tre gli indagati per la morte di Luana D'Orazio: Mario Cusimano, Daniele Faggi e la moglie di questi, Luana Coppini. La vittima, di 22 anni lavorava come operaia presso un'azienda di Montemurlo, in provincia di Prato. La ragazza ha perso la vita dopo essere stata risucchiata dal macchinario con cui stava lavorando. L'episodio risale al 3 maggio scorso. Luana, fidanzata con un ragazzo di nome Alberto, era mamma di un bimbo di cinque anni. Per lui aveva rinunciato al sogno di diventare attrice. In passato aveva avuto occasione di recitare con Leonardo Pieraccioni.
Gli indagati
Tornando gli indagati, Mario Cusimano, che riveste il ruolo di tecnico manutentore nella fabbrica di Montemurlo, risulta essere nell'avviso di garanzia colui che avrebbe materialmente manomesso l'orditoio che ha ucciso la giovane.
Mario Cusimano, di recente, ha voluto precisare alcune dichiarazioni rese note durante il precedente interrogatorio. Nel pomeriggio dello scorso 24 giugno, Cusimano si è presentato dinanzi al pm Vincenzo Nitti. Assieme a lui, l'avvocato Melissa Stefanacci, il suo nuovo legale. L'interrogatorio ha avuto la durata di due ore, nel corso di cui, Cusimano ha reso note dichiarazioni spontanee, rispondendo anche alle domande che il pubblico ministero gli ha rivolto.
L'avvocato Stefanacci ha precisato che il suo assistito ha voluto mettere in chiaro la sua posizione e approfondire alcune affermazioni riferite la volta precedente. Dallo stesso indagato è infatti arrivata una richiesta di integrazione, mettendosi a disposizione nei confronti degli inquirenti.
Cusimano non sarebbe l'unico manutentore dell'azienda
Mario Cusimano, nel corso dell'interrogatorio, ha dichiarato di non essere l'unico manutentore della Orditura srl sita a Oste (frazione di Montemurlo). Le accuse nei confronti di Cusimano, Luana Coppini e Daniele Faggi sono quelle di rimozione dolosa delle cautele infortunistiche e omicidio colposo.
Gli inquirenti ritengono inoltre Faggi il gestore di fatto della realtà imprenditoriale.
Faggi e Coppino, marito e moglie, sono difesi dagli avvocati Barbara Mercuri e Alberto Rocca. Cusimano, che è indicato come colui che avrebbe manomesso il macchinario che ha portato alla morte di Luana D'Orazio, ha precisato di non essere stato lui il realizzatore del bypass elettronico che non permetteva l'abbassamento del cancello di sicurezza e al pulsante di avvio di mettere in moto la macchina anche in assenza delle protezioni. Un contesto accertato da opportune perizie da parte degli inquirenti.
Morte Luana D'Orazio: i chiarimenti di Mario Cusimano
Mario Cusimano ha spiegato che lui non si occupava della parte elettrica, bensì di quella meccanica.
A suo dire, non avrebbe mai fatto nulla che potesse compromettere la sicurezza dei lavoratori dell'azienda. Da specificare come Cusimano risulta essere un lavoratore esterno alla ditta, attivo anche in altre aziende. A quasi due mesi dalla morte di Luana D'Orazio, gli inquirenti ancora non hanno a disposizione una dinamica di quanto accaduto.