In un audio messaggio registrato tre giorni prima della sua morte, Luana D'Orazio aveva confidato alcune lamentele circa le condizioni dell'azienda in cui lavorava, La 22enne ha perso la vita lo scorso 3 maggio in una fabbrica di Prato in cui prestava servizio come operaia. La causa del decesso un'orditura malfunzionante che l'ha risucchiata al suo interno. Nel messaggio, Luana si sente menzionare proprio tale macchinario "mezzo tronco". Sempre nell'audio la ragazza afferma che l'orditorio in questione "si ferma e ci mette più di tutti gli altri".
Luana aveva un sogno, quella di diventare attrice. Un sogno a cui la 22enne aveva, tuttavia, rinunciato per mettersi a lavorare e non far mancare nulla al suo bambino. In passato aveva recitato con Leonardo Pieraccioni.
Luana D'Orazio: l'audio messaggio non è agli atti
Il precitato audio con la voce di Luana D'Orazio non risulta essere attualmente all'interno del fascicolo dei magistrati che stanno indagando sulla vicenda. È tuttavia lecito ipotizzare che gli inquirenti possano richiederlo in futuro per meglio capire quale fosse la situazione all'interno dell'azienda in cui la 22enne lavorava come operaia. Ci riferiamo, precisamente, all'orditura Luana sita a Montemurlo (Prato). Alla direzione della fabbrica risulta esserci la signora Luana Coppini, che al momento è la principale indagata del caso.
Il reato contestato alla donna è quello di omicidio colposo.
Non sarebbe stata Luana Coppini a dirigere i lavori
Dall'audio di Luana D'Orazio sembra, tuttavia, che, a dirigere il lavoro e a impartire gli ordini in fabbrica non fosse Luana Coppini, ma il marito di quest'ultima, Daniele Faggi, che nei giorni della tragedia ha mostrato ai giornalisti il suo volto, ponendosi in difesa della fabbrica.
Nel messaggio audio, Luana menziona anche un litigio con un certo "lui". Una figura maschile, dunque, che potrebbe essere proprio il marito di Coppini. L'individuo, a detta di Luana "se ne lava le mani", lasciando peraltro lavorare i dipendenti per lungo tempo dopo aver impartito gli ordini.
Le cautele antinfortunistiche sarebbero state rimosse dall'orditorio
La procura ha nominato dei periti che stanno proseguendo alcune analisi assieme ai tecnici dell'azienda tedesca che ha prodotto l'orditorio. Secondo i magistrati, le prime verifiche confermano come, dal macchinario, siano state rimosse le cautele antinfortunistiche che, invece, lo strumento avrebbe dovuto avere per tutelare quanto più possibile l'incolumità degli operai. Bisogna, però, ancora comprendere in quale fase della lavorazione è avvenuto l'incidente che ha ucciso Luana D'Orazio. Una risposta forse la si otterrà dopo aver decriptato la scatola nera e aver stimato la velocità del subbio, un elemento di sostegno che permette l'avvolgimento del filo.