La dottoressa Sara Pedri, 32 anni, sarebbe stata vittima di mobbing. Guglielmo, il fidanzato della ginecologa scomparsa da Cles (in val di Non), ha raccontato cosa sarebbe accaduto alla giovane tra le corsie dell'ospedale Santa Chiara di Trento: le sarebbe stato impedito di fare pausa pranzo, in più sarebbe stata allontanata in malo modo dalla sala operatoria e lasciata senza fare niente, in una stanza vuota, per un pomeriggio intero. Il caso di cronaca, negli ultimi giorni, è finito, anche all'attenzione del ministro della Salute Roberto Speranza.

Sara Pedri vittima di mobbing

Nei giorni scorsi il Resto del Carlino ha raccolto la testimonianza di Guglielmo, il fidanzato di Sara Pedri. Il giovane, dopo aver ripercorso la vicenda, ha riferito tre gravi episodi di mobbing di cui la dottoressa specializzata in ginecologia sarebbe stata vittima nel periodo in cui ha prestato servizio al Santa Chiara di Trento. Secondo le sue dichiarazioni, pochi giorni dopo essere arrivata nel nosocomio trentino (a novembre 2020, ndr) Sara avrebbe voluto fermarsi per fare la pausa pranzo, ma non gliela lasciarono fare. Il secondo episodio, invece, risalirebbe a dicembre 2020 e si sarebbe verificato in sala operatoria. "Lo ricordo - ha precisato - perché nevicava forte e lei era preoccupata di come sarebbe rientrata a casa (a Cles, distante circa 40 km dal capoluogo).

Mi raccontò di essere stata aggredita verbalmente da una stretta collaboratrice del primario che le diede uno schiaffo sulle mani, facendole cadere il bisturi, e che la cacciò dalla sala, mortificandola davanti a tutti".

"A gennaio - ha proseguito Guglielmo - aveva finito il turno alle 14 ma una collega le chiese di rimanere.

Disse ’Devi restare, mi servi’. Aspettò tutto il pomeriggio, seduta in una stanza da sola a non fare niente".

'Con Sara perso un pezzo di famiglia'

Gli episodi riferiti dal fidanzato 33enne di Sara Pedri non sarebbero stati gli unici. "A un certo punto ha iniziato solo a ripetere ’Va sempre peggio’ ed 'Ennesima giornata difficile'".

Per questo Guglielmo le aveva consigliato di rassegnare le dimissioni all'azienda ospedaliera.

Ancora non è chiaro cosa sia accaduto veramente alla dottoressa Pedri, tuttavia il clima all'interno del reparto di ginecologia del Santa Chiara sarebbe stato molto pesante, come confermato da alcune colleghe della ginecologa. Anche per questo la tutor del giovane, la dottoressa Sara Venturella, dirigente medico e professore associato di ginecologia all'università degli Studi di Catanzaro, ha voluto portare il caso all'attenzione del ministro della Salute Roberto Speranza, In una lettera ha spiegato che chi ogni giorno è chiamato ad affrontare la quotidianità di un lavoro stressante come quello del ginecologo dovrebbe poter avere la certezza "che nessuno possa mai abusare di una posizione ufficiosa o ufficiale per denigrare e demansionare il loro operato".

La tutor ha proseguito augurandosi che quanto accaduto alla dottoressa forlivese venga utilizzato come "evento sentinella". "Con Sara - ha dichiarato - abbiamo perso un'amica e un pezzo di famiglia, mentre il servizio sanitario nazionale ha perso un valido dirigente medico".