Sono ancora senza esito le ricerche di Saman Abbas, la diciottenne pakistana scomparsa nel nulla da diverse settimane e che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dalla famiglia perché avrebbe detto no a un matrimonio combinato con uomo più grande di lei che nemmeno conosceva. Nelle ultime settimane, sempre più indizi avvalorano la tesi della Procura. Gli ultimi, in ordine di tempo, sarebbero degli sms pubblicati in queste ore dalla Gazzetta di Reggio, inviati a Saman da sua madre per convincerla a tornare a casa da loro, una trappola organizzata dalla famiglia in cui la ragazza sarebbe caduta.
La madre avrebbe attirato Saman in una trappola
Nazia Shaheen, madre di Saman Habbas avrebbe inviato diversi messaggi a sua figlia per convincerla a lasciare la struttura protetta e tornare a casa. In uno degli sms incriminati si legge: "Ti prego fatti sentire, torna a casa. Stiamo morendo. Torna, faremo come ci dirai tu". Da fine novembre, Saman si trovava in una struttura protetta dove era stata trasferita quando si era opposta al matrimonio combinato con un cugino pakistano. Le nozze erano già state organizzate nei minimi dettagli e avrebbero dovuto tenersi il 22 dicembre dello scorso anno. Pare che addirittura la famiglia avesse già acquistato i biglietti per il Pakistan. Pare poi, che quando la madre venne informata dagli assistenti sociali che sua figlia sarebbe stata trasferita in un centro protetto, pronunciò questa frase: "E ora?
Come faremo a spiegarlo in Pakistan? Questo è un disonore per tutti noi".
Continuano le ricerche di Saman, diciottenne pakistana scomparsa da settimane
A distanza di tre mesi da questi sms, Saman decise effettivamente di lasciare il centro e far ritorno dalla sua famiglia in provincia di Reggio Emilia. La diciottenne è scomparsa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, dopo essere uscita dal casolare dove era tornata a vivere con i suoi fratelli e i suoi genitori, che attualmente sono latitanti e si troverebbero in Pakistan.
Sono indagati per omicidio premeditato insieme allo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, che è ritenuto dagli inquirenti l'esecutore materiale del delitto. L'unico arrestato di tutta la famiglia è il cugino Ikram Ijaz, che si trova rinchiuso nel carcere di Reggio Emilia.
L'uomo è stato fermato in Francia il 28 maggio scorso, mentre era in procinto di lasciare la nazione per fuggire in Spagna.
Intanto, le ricerche della ragazza vanno avanti senza sosta. Ad oggi, ancora non hanno avuto esito, nonostante l'impiego dei cani molecolari e dell'elettromagnetometro, impiegato dai ricercatori per sondare il terreno intorno all'azienda agricola di famiglia e alle tante serre.