Continuano le ricerche di Sara Pedri, la ginecologa 31enne originaria di Forlì scomparsa da Cles, in val di Non, lo scorso marzo. Alle operazioni, riprese nei giorni scorsi, in seguito all'interessamento di "Chi l'ha visto?" stanno partecipando anche il nucleo sommozzatori. Secondo i familiari, la giovane, che prestava servizio all'ospedale Santa Chiara di Trento, non si trovava bene con i nuovi colleghi. E sul presunto "clima pesante" che si respirerebbe in reparto anche l’Apss ha aperto un'inchiesta interna. Stasera, mercoledì 16 giugno, Federica Sciarelli tornerà ad occuparsi del caso.

L'intervento dell'Apss

Nelle scorse ore, il dottor Pier Paolo Benetollo, direttore dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, a margine del quotidiano aggiornamento sull'andamento del Coronavirus, è stato "interrogato" dai cronisti dell'Adige sulla misteriosa scomparsa della ginecologa Sara Pedri.

La dottoressa 31enne, stando a quanto riferito dai familiari, aveva dei problemi in reparto. Addirittura, sarebbe stata trattata male e umiliata. La sorella Emanuela, raggiunta da Studio Aperto, il telegiornale di Italia Uno, ha dichiarato che, nel corso di un parto con taglio cesareo, un suo collega l'avrebbe aggredita, arrivando anche a colpirla ad un braccio con un "ferro" per poi, cacciarla urlando.

Accuse forti che, pur accendendo inevitabili polemiche, non hanno ancora trovato repliche dal Santa Chiara.

Il direttore dell'Apss, infatti, si è limitato a precisare che, nonostante una serie di approfondimenti condotti dopo la scomparsa della giovane ginecologa di Forlì, non sarebbe emerso niente di particolare. "La famiglia sarà contattata dalla nostra commissione interna - ha fatto sapere - fino ad ora non l’abbiamo sentita".

Da quanto si apprende, il dottor Pier Paolo Benetollo ha provveduto ad incaricare una commissione interna per fare chiarezza sulla vicenda e comprendere, tra le altre cose, cosa abbia spinto una ventina di medici ed infermieri a chiedere, negli ultimi anni, il trasferimento.

Continuano le ricerche di Sara Pedri

Anche Marco Ioppi, presidente dell'Ordine dei Medici di Trento, si sta interessando alla sparizione della dottoressa Pedri ed alle accuse rivolte al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Santa Chiara.

"È' urgente - ha dichiarato - che tutte le parti in causa provvedano a chiarire la situazione interna ed a ripristinare un clima lavorativo sereno".

Nel frattempo, sono riprese le ricerche della giovane scomparsa da Cles - dove si era trasferita ad inizio novembre 2020 - lo scorso 4 marzo, all'indomani del suo licenziamento. Le operazioni, che stanno impegnando sub, unità cinofile e droni, si stanno concentrando soprattutto nella vasta area compresa tra il lago di Santa Giustina ed il torrente Noce, fino al ponte di Mostizzolo. Qui, come è noto, è stata rinvenuta l'auto di Sara Pedri, con all'interno ancora il suo telefono cellulare.