Il fratello minorenne di Saman Abbas ha di nuovo tentato la fuga dopo l'interrogatorio. il giovanissimo, nel corso dell'incidente probatorio, ha confermato le responsabilità dello zio Danish Hasnain nell'assassinio della sorella. La ragazza, originaria del Pakistan, è scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) lo scorso 29 aprile. Al momento il fratello della diciottenne è ospitato presso una comunità per proteggerlo. Non è stato resa nota, ovviamente, l'ubicazione del centro, che si troverebbe comunque in territorio emiliano. Non è la prima volta che il sedicenne tenta di scappare.

Ci avrebbe già provato due settimane fa. Del resto, il fratello di Saman lo aveva già anticipato prima dell'interrogatorio. Il ragazzo, al suo tempo, aveva promesso di raccontare tutta la verità riguardo al delitto di sua sorella, ma in seguito aveva espresso la sua intenzione di tornare in Pakistan dalla sua famiglia. Secondo le informazioni da parte degli avvocati, che nel corso dell'interrogatorio gli hanno rivolto domande "dirette", il fratello di Saman avrebbe una padronanza "egregia" della lingua italiana. Una fonte giudiziaria ha raccontato che il ragazzino vivrebbe notti molto agitate, dovute molto probabilmente alla morte di sua sorella, che sarebbe stata uccisa dai suoi stessi famigliari.

La tentata fuga in Liguria

Dopo l'uccisione di Saman, mentre il padre e la madre progettavano la loro fuga dall'Italia, il ragazzo era rimasto a Novellara. Al momento non è dato sapere il reale motivo di ciò. In seguito, lo zio 33enne, Danish, lo avrebbe prima trascinato con sé in bici presso la stazione di Guastalla, poi, sempre insieme, si sarebbero diretti in Liguria con un treno.

Erano stati poi fermati dalle forze dell'ordine nei pressi di Imperia. Entrambi non disponevano di documenti. Alla fine, il fratello di Saman è stato affidato alla comunità in cui si trova tutt'ora. Lo zio Danish, che avrebbe dovuto invece recarsi in Questura per regolarizzare la sua posizione, risulta irreperibile.

Non può lasciare l'Italia

Il fratello di Saman è protetto nel centro in cui si trova, anche perché è ancora un minorenne.

Si temono possibili ripercussioni da parte della famiglia Abbas nei suoi confronti. Il giovanissimo risulta inoltre sotto sorveglianza. Non può lasciare l'Italia: per lui è stato disposto un divieto d'espatrio. Potrebbe però trattarsi di un provvedimento provvisorio. Prima che il ragazzo tentasse di nuovo la fuga, il suo avvocato Valeria Miari ha parlato del desiderio del suo assistito di tornare in Pakistan. L'avvocato Miari ha precisato che questa decisione spetta al tutore che la Procura dei Minori ha affidato al sedicenne.