Ikram Ijaz, 28 anni, uno dei due cugini di Saman Abbas, è comparso nella mattinata di venerdì 11 giugno davanti al gip Luca Ramponi. L'uomo, indagato con altre persone per l'omicidio della 18enne di origine pakistana residente a Novellara (Reggio Emilia), si è avvalso della facoltà di non rispondere. Come riportato dalle pagine di Cronaca Nera del quotidiano ReggioOnline, il giovane avrebbe affermato: “Non so nulla della sparizione”. Tuttavia, si sarebbe detto pronto a collaborare con gli inquirenti.
Il cugino di Saman s'è avvalso della facoltà di non rispondere
Ikram Ijaz, arrestato lo scorso 28 maggio, mentre dalla Francia cercava di raggiungere la Spagna, è stato estradato mercoledì mattina ed è attualmente detenuto nel carcere della Pulce di Reggio Emilia. Il giovane è indagato per omicidio premeditato in concorso e occultamento di cadavere assieme ai genitori di Saman, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, al cugino 34enne Nomanulhaq ed allo zio 33enne Danish Hasnain (considerato l'esecutore materiale del delitto). Secondo gli inquirenti Saman, che risulta scomparsa dal primo maggio scorso, sarebbe stata uccisa dai familiari per aver rifiutato un matrimonio combinato con un uomo in Pakistan.
Questa mattina, intorno alle 9:20, il 28enne, assistito dall'avvocato Luigi Scarcella, è comparso in collegamento video con il gip Luca Ramponi e la pm Laura Galli per l'interrogatorio di garanzia. Ikram Ijaz, assistito da un interprete in quanto parlerebbe solo il punjabi e pochissimo inglese, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha rilasciato semplicemente dichiarazioni spontanee, precisando di non essere coinvolto nella sparizione della 18enne e di voler collaborare pienamente con la Procura.
Per questo si è detto disposto, nei prossimi giorni, a indicare e spiegare i propri spostamenti.
Si cerca il corpo di Saman
Ikram Ijaz era stato ripreso la sera del 29 aprile dal sistema di videosorveglianza installato nell'azienda agricola a due passi dalla casa di Novellara degli Abbas. Nel video si vede il 28enne in compagnia dello zio e di un cugino allontanarsi nelle campagne reggiane "armati" di pale e sacchi.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, i tre uomini, stavano andando a scavare la buca in cui sarebbe stata poi seppellita Saman.
Il cugino e lo zio al momento sarebbero latitanti, mentre il padre e la madre della 18enne sono rientrati in Pakistan e i magistrati stanno attendendo l'ok per poter far partire la rogatoria.
Nel frattempo, si continua a cercare il corpo di Saman. Anche oggi, come precisato da alcuni quotidiani locali, i militari del quinto Reggimento Mobile Emilia Romagna batteranno, nuovamente, palmo a palmo interi settori nei pressi dell'azienda agricola dove la famiglia della diciottenne viveva e lavorava. Inoltre, per non lasciar nulla di intentato, si continueranno i carotaggi del sottosuolo e verranno effettuati nuovi scavi nei punti indicati dall'elettromagnetometro.