Il virologo Fabrizio Pregliasco è stato recentemente intervistato da FanPage. Pregliasco ha parlato del caso della giovane Camilla Canepa, la 18enne di Genova morta all'ospedale San Martino dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca. A detta dell'esperto, il fatto che la giovanissima soffrisse di una particolare patologia, la piastrinopenia autoimmune familiare, doveva essere valutato. Per tale malattia, caratterizzata dalla drastica riduzione del numero di piastrine e un'incidenza stimata tra 1.6 e 3.9 casi ogni 100mila persone all'anno, Camilla assumeva una doppia terapia ormonale.

Camilla Canepa aveva partecipato all'Open Day per la somministrazione del vaccino anti Covid-19. Al momento gli inquirenti stanno cercando di comprendere se la malattia di Camilla fosse stata menzionata nella scheda consegnata prima che il vaccino le venisse somministrato, lo scorso 25 maggio. Anche gli esperti, come lo stesso Pregliasco, stanno tuttavia dando un loro contributo per far luce sul caso.

Fabrizio Pregliasco sul medico vaccinatore

Il professor Fabrizio Ernesto Pregliasco è un virologo e attualmente direttore sanitario presso l'istituto ortopedico sanitario di Milano e ricercatore presso il dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell'Università degli Studi di Milano. Riferendosi al prematuro decesso della 18enne Camilla Canepa, morta dopo la somministrazione del vaccino Astrazeneca, ha spiegato: "Il fatto che soffrisse di questa patologia doveva essere valutato, soprattutto sarà importante valutare se c'era nell'anamnesi e se è stato segnalato".

A detta di Pregliasco, nel caso in cui il medico vaccinatore non avesse inserito tali dati sulla scheda anamnestica, la responsabilità ricadrebbe su di lui.

Si attendono i risultati dell'autopsia

Fabrizio Pregliasco ha chiarito che, come con la vaccinazione, anche nel caso della piastrinopenia autoimmune subentra una problematica legata agli auto-anticorpi.

Questi riducono, infatti, il numero di piastrine nel sangue. A causa di tale meccanismo innescatosi nel suo corpo, Camilla sarebbe divenuta un soggetto fragile e per lei l'Astrazeneca sarebbe stato letale. Peraltro, Camilla assumeva una doppia terapia ormonale e adesso si cerca di capire se queste due patologie fossero state menzionate nella scheda consegnata lo scorso 25 maggio. Pregliasco ha spiegato che, al momento, non si può fare altro che attendere i risultati dell'autopsia sul corpo della ragazza e le conseguenti disposizioni da parte dell'autorità giudiziaria.