Guai giudiziari in Spagna per il ventriloquo e produttore televisivo José Luis Moreno, 74 anni, divenuto molto popolare in Italia negli anni ottanta grazie al pupazzo Rockfeller, un corvo in frac, provocatorio e irriverente. Scoperto nel Paese iberico da Raffaella Carrà, che lo volle come ospite a Pronto Raffaella?, ben presto Moreno divenne protagonista dei varietà televisivi del sabato sera, come Fantastico 5 con Pippo Baudo, acquisendo tanta popolarità, da conquistarsi anche il palco del Festival di Sanremo.

Da alcuni anni il creatore di Rockfeller aveva smesso di fare il ventriloquo, per lavorare dietro le quinte delle emittenti televisive spagnole.

E proprio nel praticare questa attività, Moreno avrebbe commesso i reati per cui è stato arrestato dalla Guardia Civil spagnola nelle ultime ore. Il fermo è avvenuto mentre si trovava nella sua residenza di Madrid, nel corso di un’operazione che ha portato in galera una cinquantina di persone, tra cui anche i soci del 74enne, che sarebbe accusato di reati gravi come frode, riciclaggio di denaro, sottrazione di beni e associazione a delinquere.

Moreno avrebbe creato una serie di società internazionali per sottrarre denaro

Secondo gli inquirenti spagnoli – che hanno ironicamente chiamato l’operazione “Titella”, ossia “marionetta” in lingua catalana – gli arrestati avrebbero creato una rete internazionale di società, con lo scopo di appropriarsi del denaro erogato dagli istituti di credito oppure ottenuto da finanziatori privati.

I soldi che Moreno riceveva, insieme ai suoi complici, da banche e investitori finivano in una rete di aziende ideate con l'obiettivo di farne perdere le tracce. La truffa avrebbe fruttato agli ideatori una somma pari a circa 50 milioni di euro. Sarebbero state più di 700 le società commerciali costituite appositamente per rendere irrintracciabile il flusso di euro proveniente dai prestiti e finanziamenti, che quindi non poteva più essere recuperato.

Sono stati individuati anche dipendenti e dirigenti di banche conniventi col gruppo di truffatori; inoltre gli investigatori ritengono che gli arrestati siano coinvolti anche in operazioni di riciclaggio di denaro dalla provenienza illecita, come alcune somme ricavate dal traffico di sostanze stupefacenti.

Già in passato Moreno era stato discusso per alcuni comportamenti verso i dipendenti

In realtà già da diversi anni in Spagna il nome di José Luis Moreno è legato a una serie di curiosità e vicende estranee alla sua attività artistica. Ad esempio nel 2015 si è saputo che l’ormai ex ventriloquo aveva accumulato un debito verso dipendenti e collaboratori pari a ben sei milioni e mezzo di euro: molti artisti lo avevano accusato di farli lavorare in nero e di non pagare loro nemmeno gli stipendi pattuiti. Anche un personaggio noto, come l’attrice Yolanda Ramos, è andata in televisione per accusare Moreno di non averle mai versato i compensi che le doveva da anni. Inoltre nel 2011 il produttore è stato coinvolto, come testimone, nel caso di una presunta riscossione di una tangente.

In più, secondo l’agenzia delle entrate spagnola, Moreno sarebbe inadempiente, non avendo versato alle casse pubbliche quasi tre milioni di euro di imposte, dovute da tre diverse società che controlla.

Moreno è stato spesso protagonista in passato di episodi poco chiari

Spesso negli ultimi anni José Luis Moreno è stato al centro delle cronache, come quando nel gennaio del 1999 una donna è morta in seguito a un incidente nel Teatro Calderón, che il ventriloquo aveva preso in affitto. Inoltre nel 2007, la sua residenza a Boadilla del Monte è stata assalita da una banda di malviventi che hanno aggredito il produttore televisivo, finito in ospedale per le ferite riportate. Infine nel 2014 un incendio ha distrutto i suoi studi televisivi, mentre nel 2016 la sua abitazione è stata nuovamente attaccata dai ladri.