Si è consumata una strage senza un perché stamattina, 13 giugno, ad Ardea, comune del litorale sud di Roma. A Colle Romito, complesso residenziale privato, Andrea Pignani, di 35 anni, ha sparato a un anziano e a due bambini uccidendoli.
Le vittime sono Salvatore Ranieri, di 84 anni, e David e Daniel Fusinato, due fratellini di 5 e 10 anni. Il killer, ingegnere informatico disoccupato, da tutti definito 'instabile', era in possesso di un'arma con cui in passato aveva già minacciato i vicini. Dopo ore di terrore, l'uomo si è ucciso con la stessa arma.
Ardea, il pretesto: una lite per futili motivi
Domenica 13 giugno, intorno alle 11, in via degli Astri nella quiete del parco di Colle Romito, consorzio di ville, in parte abitate solo d'estate da villeggianti, in una domenica già estiva c'erano bambini che giocavano. Secondo una prima ricostruzione, Pignani che abitava in uno dei villini del comprensorio, comparso in strada, ha estratto un'arma e ha cominciato a sparare colpi a ripetizione. Il primo ad essere colpito, è stato l'anziano che passava in bici che avrebbe cercato di proteggere i due bambini che stavano giocando davanti alla loro casa e che sarebbero stati minacciati da Pignani. Atterrato l'anziano che è morto quasi subito, l'attentatore ha sparato ai due fratellini.
Dopo le molte chiamate arrivate al 112, sono stati attivati i soccorsi: sul posto sono giunti i carabinieri di Ardea, Anzio, Pomezia e del Reparto Operativo di Roma, oltre ad ambulanze e all'elisoccorso. Il primo a morire è stato il più piccolo David, poi anche Daniel non ce l'ha fatta. I soccorritori hanno tentato invano di rianimarli, ma le condizioni di entrambi erano apparse subito gravissime.
Inutile il tentativo di trasferirli in elicottero in un ospedale della Capitale. Una quarta persona, uscita in strada per gettare i rifiuti, si è salvata miracolosamente. Intanto, carabinieri e guardie giurate del comprensorio avevano allertato i residenti invitandoli a rimanere in casa. Per fortuna, molti a quell'ora erano al mare.
Poche ore prima di sparare, l’attentatore per futili motivi avrebbe litigato con il padre dei bambini, che è agli arresti domiciliari nel comprensorio. "Pare che tutto sia nato da una lite per stupidaggini", la conferma del sindaco di Ardea, Mario Savarese che ha precisato che le persone coinvolte nella strage risiedevano tutte nel comprensorio. Dopo la sparatoria, il killer è fuggito si è barricato in casa minacciando di compiere altri attacchi. Per ore i militari, dopo aver disattivato luce e gas nella zona, hanno tentato di gestire una trattativa con Pignani. Alle 15:45 circa, i carabinieri del Gis, il Gruppo di intervento speciale hanno fatto irruzione all'interno del villino, nel quale hanno rinvenuto Pignani morto sul letto di casa dopo essersi suicidato.
Il presidente del consorzio, 'Persona che sparava in strada'
A sentire Romano Catino, presidente del consorzio Colle Romito, oggi si sarebbe consumata una tragedia annunciata. Sembra che l'omicida avesse problemi psichici conclamati e fosse noto alle forze dell'ordine: a maggio del 2020, era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio dopo aver minacciato la madre con un coltello. Già in altre occasioni, con la stessa arma di proprietà del padre, guardia giurata deceduta lo scorso novembre, aveva minacciato i vicini. Alla morte del genitore, l'arma non era stata denunciata ai carabinieri.
Catino ha riferito che Pignani, irascibile e reattivo, aveva subito dato problemi al vicinato da quando, mesi fa, era venuto a vivere nella villetta con la madre.
Più volte, attraverso la vigilanza interna, erano state fatte segnalazioni a carabinieri e polizia locale anche per episodi di degrado e molestie. Molti dei vicini pensavano che l'arma fosse fosse finta, una scacciacani. "Perché una persona disturbata mentalmente, più volte segnalato per aver minacciato i vicini era ancora in possesso di quell'arma?", è la domanda posta dal presidente del consorzio a strage accaduta. La madre di Pignani ha riferito che suo figlio, isolato e senza amici, avrebbe rifiutato di curarsi.
Lo strazio del padre dei bambini
Le urla di dolore dei genitori di David e Daniel hanno rotto il silenzio del comprensorio. Sembra che Domenico Fusinato, il padre dei due bambini che tentava di soccorrerli, abbia detto: “A me per un po’ di droga mi tengono ai domiciliari, e questo con un'arma nessuno lo controllava, e guardate cosa ha fatto”.
Secondo Stella Di Gennaro, nonna materna dei bambini uccisi, i soccorsi sarebbero giunti troppo tardi: l'ambulanza avrebbe impiegato mezz'ora ad arrivare.
Il consorzio ha una vigilanza privata 24 ore su 24 e una persona dello staff avrebbe avuto il compito di tenere d'occhio la villetta di Pignani. Ma non è bastato.