Sono riprese le ricerche di Sara Pedri, la ginecologa 31 enne originaria di Forlì, assunta negli ultimi mesi dal presidio ospedaliero di Cles, cuore della Val di Non, ma in forza prima all'ospedale Santa Chiara di Trento. La giovane ha fatto perdere le sue tracce lo scorso 4 marzo, poche ore dopo essersi licenziata. Del caso di Cronaca Nera si sta occupando anche la trasmissione di Rai 3 "Chi l'ha visto?". Stando a quanto riferito dai familiari, Sara, competente e preparata professionalmente, avrebbe avuto alcuni problemi in reparto e sarebbe stata anche pesantemente umiliata sul lavoro, così è stato riportato dalla famiglia.

Si continua a cercare Sara Pedri

Mercoledì 9 giugno, Federica Sciarelli ha dedicato un lungo servizio alla scomparsa di Sara Pedri e ha raccolto l'appello lanciato dalla mamma, Mirella, e dalla sorella maggiore, Emanuela. Dopo la messa in onda della trasmissione Rai, come precisato dall'edizione bolognese del Corriere della Sera, il commissario del governo di Trento Sandro Lombardi ha deciso di riattivare le ricerche, interrotte il 14 aprile.

Stando a quanto riferito da Lombardi, i carabinieri del comando di Cles, sono al lavoro con gli uomini dell' Unione distrettuale dei Vigili del fuoco di Fondo e della Val di Sole, le squadre fluviali del Soccorso alpino e diverse squadre di volontari. Questo fine settimana vedrà, inoltre, impegnati gli esperti di Kajak della val di Sole.

L'auto della giovane, infatti, è stata, trovata in prossimità di un torrente in località Mostizzolo, sempre in val di Non. All'interno dell'abitacolo c'era il suo cellulare. "Mi sono tolta un peso" avrebbe confidato alla sorella Emanuela ed al fidanzato prima di sparire.

Da quanto si apprende, in data 3 marzo 2021, dunque un giorno prima di far perdere le proprie tracce, la dottoressa Sara Pedri, aveva rassegnato le dimissioni all’Azienda sanitaria trentina.

La giovane, laureata a pieni voti, era arrivata a Cles a novembre 2020 e dal 15 di quello stesso mese fino al primo marzo di quest'anno ( giorno in cui viene trasferita al "Valli del Noce" di Cles) ha lavorato nel reparto di ginecologia del Santa Chiara di Trento.

Sara aveva problemi in corsia

Sara amava profondamente il suo lavoro: sapeva che sarebbe diventata ginecologa già all'età di 14 anni.

A Catanzaro, dove era stata formata, era molto apprezzata anche per la sua sensibilità. Roberto Venturella, uno dei docenti della scuola di specializzazione di ginecologia che l'aveva seguita, intervenendo alla trasmissione di Federica Sciarelli ha confermato che era competente, affidabile e perfettamente in grado di stare in una sala parto.

Tuttavia, stando a quanto riferito dalla madre ed alla sorella, in ospedale a Trento, Sara non si trovava bene e sarebbe stata offesa pesantemente e sminuita. "Si sentiva terrorizzata - ha sottolineato Emanuela - diceva di non riuscire più a tenere il bisturi in mano". Quando, in febbraio, la 31enne era rientrata a casa, a Forlì, ai suoi cari era parsa tesa, nervosa e fortemente dimagrita.

La scomparsa di Sara Pedri, nelle ultime settimane, ha aperto anche una serie di inquietanti interrogativi. Ci si domanda, infatti, anche cosa accade veramente nel reparto di ginecologia dell'ospedale Santa Chiara Una collega della 31enne, scegliendo di rimanere anonima, ha ammesso, sempre durante l'ultima puntata di "Chi l'ha visto?" di non "lavorare in un ambiente sano". Il consigliere trentino Claudio Cia, inoltre, ha confermato una serie di problematiche relazionali all'interno del dipartimento. "Nell’arco di due anni - ha reso noto - 11 professionisti hanno abbandonato il reparto di ginecologia di Trento".