Una donna di 41 anni è morta sul posto di lavoro a Camposanto, in provincia di Modena. Secondo le prime informazioni, la vittima sarebbe stata uccisa da una fustellatrice. La 41enne lavorava da alcuni mesi presso l'azienda Bombonette sita in via Panaria. La realtà in questione è specializzata nel packaging e nella lavorazione della carta per la pasticceria. La disgrazia sarebbe avvenuta intorno alle 8:30. La 41enne morta risponde al nome di Laila El Harim. La sventurata sarebbe rimasta intrappolata nel macchinario poco dopo l'inizio del turno di lavoro.
Tuttavia, al momento sono ancora pochi i dettagli riguardo all'episodio. Laila El Harim lascia una bambina di 4 anni. Sono stati i colleghi della donna a lanciare l'allarme. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco, che hanno provveduto a estrarre la vittima dal macchinario. Nonostante tutto, per lei non c'era più nulla da fare. La medicina del lavoro e i carabinieri stanno già esaminando quanto avvenuto. Informato dell'episodio il magistrato di turno, di conseguenza, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Modena, uccisa da un macchinario: chi era Laila El Halim
Laila El Harim, secondo quanto reso noto finora, era una donna originaria del Marocco. Viveva in Italia da oltre venti anni ed era stata assunta da qualche mese presso l'azienda Bombonette di Camposanto.
Abitava a Bastiglia, comune distante all'incirca dieci minuti da quello in cui lavorava. Sembra che la donna sia stata colpita alla testa mentre stava controllando la macchina ancora funzionante, che poi l'ha uccisa.L'azienda Bombonette è stata fondata da Fiano Setti, realtà professionale specializzata nel confezionamento di prodotti alimentari.
Negli ultimi anni l'azienda ha visto un notevole sviluppo, tanto che un nuovo stabilimento è sorto a poca distanza dal primo.
Una vicenda molto simile a quella di Luana
L'episodio che ha visto come vittima Laila El Harim ricorda non poco la tragedia di Luana D'Orazio, avvenuta lo scorso 3 maggio. La ragazza aveva 22 anni. Con un breve passato nel mondo del cinema (aveva recitato come comparsa in Se son rose di Leonardo Pieraccioni) Luana lavorava come operaia in un un'azienda tessile sito a Montemurlo (Prato).
Anche lei è stata vittima di un incidente sul posto di lavoro. La procura di Prato ha incaricato la dottoressa Luciana Sonnellini, di professione medico legale, di svolgere l'autopsia sul corpo della giovane. Dall'esame è emerso come Luana sia morta a causa di un politrauma fratturativo toraco-polmonare. La 22enne è stata schiacciata dagli ingranaggi di un macchinario presente nell'azienda, un orditoio, con cui stava lavorando. Luana D'Orazio è morta sul colpo.