Il corpo di Roberta Ragusa potrebbe trovarsi in un magazzino di proprietà di Antonio Logli. Solo una supposizione, nulla di concreto. Fatto sta che il locale a cui ci riferiamo venne perlustrato parzialmente in data 21 febbraio 2013. All'epoca i carabinieri scrissero che la presenza del cadavere della donna non poteva essere escluso con certezza. Roberta scomparve la notte del 14 gennaio 2012 da San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Di lei non si è più saputo nulla. Al suo tempo, i militari del reparto indagini tecniche del Raggruppamento operativo speciale (Ros) scrissero all'interno della loro relazione riguardante l'attività di ricerca di Ragusa: "A causa della presenza di notevole materiale di vario genere e macchinari pesanti stipati all'interno del magazzino ...
La ricerca strumentale è stata eseguite solo sulle parti di pavimento sgombro".
Roberta Ragusa: la perlustrazione nel magazzino di Logli
Un anno dopo la scomparsa di Roberta Ragusa, i carabinieri del Ros eseguirono una perlustrazione all'interno della proprietà in cui la donna abitava con i suoi due figli e con il marito Antonio Logli. All'epoca, i militari si presentarono presso la società di Antonio per eseguire alcune operazioni presso l'abitazione, la scuola guida di Logli (di cui Roberta era socia) e il magazzino accanto alla casa dell'uomo e della sua famiglia. All'epoca, il marito di Roberta era solamente indagato per omicidio. Gli inquirenti, tuttavia, sospettavano che Antonio potesse aver seppellito il corpo della donna sotto uno di quei tre luoghi.
Tuttavia, una volta entrati nel magazzino, i carabinieri si ritrovarono all'interno di un ambiente occupato da numerosi oggetti e ingombri di ogni tipo. Una serie di attrezzi, scatole e macchinari presenti sul pavimento. La situazione non consentì dunque ai militari di perlustrare totalmente la pavimentazione, a causa dei troppi intralci.
Nicodemo Gentile: 'È stata uccisa'
Il caso Ragusa è stato chiuso definitivamente con la condanna a venti anni di carcere per Antonio Logli per i reati di omicidio e occultamento di cadavere. Nonostante le ricerche perpetrate nel corso degli anni, il corpo di Roberta non è mai stato ritrovato. Infatti, al giorno d'oggi, i familiari della donna non hanno ancora una tomba su cui andare a pregare o porgere un fiore.
Tutto finito dal punto di vista giudiziario e proprio per questo motivo risulterebbe difficile avanzare un'eventuale richiesta circa una nuova perlustrazione del magazzino.
Intervistato dal settimanale Giallo, l'avvocato Nicodemo Gentile (presidente di Penelope Italia, vicina agli amici e ai famigliari degli scomparsi) ha dichiarato al riguardo: "La giustizia ha raggiunto la sua verità processuale sancendo che Roberta Ragusa non si è allontanata volontariamente ... Si è dunque raggiunta, al di là di ogni ragionevole dubbio, anche in assenza del corpo della donna, la prova che costei è stata uccisa". Riguardo l'assenza del cadavere, Gentile ha precisato come ciò "non preclude la consumazione del reato di omicidio".
Le intenzioni dell'avvocato
Nicodemo Gentile ha annunciato che, nonostante il processo che ha visto Antonio Logli condannato si sia chiuso da tempo, l'Associazione Penelope "si attiverà di fronte al commissario straordinario per le persone scomparse e le competenti Prefetture affinché si possano studiare e valutare, di concerto, modalità operative per attivare nuovamente ricerche di una persona non più scomparsa ma uccisa, e del suo cadavere che non si trova, anche dopo l'accertamento giudiziale".