Santina Biondo è tornata a parlare di suo figlio Mario Biondo. Il ragazzo aveva solo 30 anni quando venne trovato senza vita il 30 maggio 2013 presso la sua abitazione a Madrid.

Lo scorso 18 luglio, la signora Santina ha fatto volare 39 palloncini al cimitero di Catania, per festeggiare idealmente quelli che sarebbe stato il compleanno di suo figlio.

La madre di Mario ha detto al settimanale Giallo: "Ogni volta che vengo qua rinnovo sempre la mia promessa: non ci arrenderemo fino a quando il mio Mario non avrà giustizia. Ce la faremo, perché siamo determinati.

Mio figlio ha festeggiato il suo ultimo compleanno durante il viaggio di nozze, i suoi 30 anni. E da otto anni siamo costretti a festeggiarlo al cimitero. Ma lotteremo perché venga fatta luce sulla sua morte e vengano arrestati i responsabili e i loro complici".

Mario Biondo: la scoperta di Emme Team

Da quando Mario Biondo è morto, i suoi cari rinnovano una promessa su una cosa di cui sono convinti: dimostrare che il trentenne non si è suicidato, come invece affermato dagli inquirenti spagnoli, ma che invece sia stato ucciso da qualcuno.

Dopo anni di battaglie legali, combattute a proprie spese, la famiglia di Mario sembra essere giunta a una conclusione. Di recente, infatti, sulla scrivania della Procura di Palermo è finita una relazione della Emme Team.

Si tratta di un team di esperti incaricati per fare luce sul caso di Mario. Gli esperti ingaggiati dalla famiglia Biondo avrebbero scoperto che la notte della morte di Mario, qualcuno si sarebbe collegato ai suoi profili social.

Qualcuno si sarebbe collegato ai profili social del cameraman

La persona che si sarebbe collegata (tramite telefono) alla pagina Facebook di Mario Biondo la notte della sua morte, sembrerebbe essere già stato identificata.

Si tratterebbe di un uomo spagnolo di 50 anni. È probabile che questo individuo spiasse il cameraman italiano. Poco prima di morire, anche Mario era su Facebook, che era solito utilizzare per chattare con i fratelli. Il 50enne spagnolo pare fosse agganciato alla rete internet dell'appartamento del giovane. Ne consegue che il soggetto doveva trovarsi poco distante: o sul pianerottolo, oppure, addirittura, all'interno della casa di Mario.

Tramite codifica dei cellulari è stato possibile scoprire che anche un'altra persona quella notte si sarebbe collegata al profilo Twitter del cameraman. Al momento non è dato sapere il motivo di tali gesti da parte dei due soggetti: la procura sta analizzando tutte le carte a disposizione.

Le indagini degli inquirenti

Al momento non vi sono risposte ufficiali, ma sembra che gli inquirenti stiano continuando a indagare, anche ben oltre i sei mesi entro cui sarebbero dovute arrivare le prime risposte. Con le novità scoperte dalla Emme Team, è probabile che i tempi si allungheranno.

In questi mesi il lavoro dei giudici di Palermo si è concentrato anche su altri punti, come richiesto dalla famiglia di Mario Biondo. Mancherebbero ancora tutte le fotografie scattate nel corso dell'esame autoptico sul corpo del trentenne svolto in Spagna assieme alla relazione completa, che per ora rimane parziale.