Alberto Stasi ha chiesto di poter lavorare fuori dal carcere di Bollate dove è attualmente recluso. Stasi è stato condannato a sedici anni di carcere per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Vittorio Feltri, nel corso di un suo intervento ad Iceberg Lombardia (trasmissione in onda su Telelombardia) ha dichiarato che se fosse stato lui, non avrebbe mai condannato il giovane.

Alberto Stasi è recluso dal 12 dicembre 2015. La richiesta da parte dell'uomo di poter lavorare fuori dal carcere è stata commentata da Rita Preda, madre di Chiara, proprio nell'ultima puntata di Iceberg Lombardia.

La donna ha spiegato come "la legge è questa", aggiungendo però che a lei dispiacerebbe una simile eventualità, poiché l'uscita di Stasi dal penitenziario sarebbe, a suo dire, "un po' prematura".

Alberto Stasi: le passate richieste di revisione del processo

Nel corso dell'ultima puntata di Iceberg Lombardia, si è parlato dell'omicidio di Chiara Poggi. Durante la trasmissione sono intervenuti Rita Preda, la mamma della ragazza assassinata a Garlasco nel 2007, e il fondatore di Libero, Vittorio Feltri.

Alberto Stasi ha chiesto più di una volta la revisione del processo a suo carico, tramite anche un ricorso straordinario, al fine di mettere in discussione il verdetto dei giudici. Feltri ha confermato le precitate dichiarazioni della signora Preda, ribadendo quanto previsto dalla legge, spiegando inoltre che Stasi, secondo il suo parere, abbia subito la sua condanna senza alcuna prova.

"Adesso ve lo dimostro", ha aggiunto il direttore di Libero nel corso del suo collegamento.

Il fidanzato di Chiara condannato in Cassazione

Intervenuto ad Iceberg Lombardia, Vittorio Feltri ha ripercorso le vicende giudiziarie riguardanti l'omicidio di Garlasco. Feltri ha ricordato come Alberto Stasi fosse stato assolto in primo grado dall'accusa di omicidio della fidanzata Chiara Poggi con formula piena.

La stessa cosa si verificò in Appello. In Cassazione, a detta di Feltri, il giovane sarebbe stato incastrato. Il direttore di Libero si è dunque chiesto come fu possibile il fatto che Stasi fu assolto per ben due volte dai giudici, per poi essere condannato da "giudici terzi".

Vittorio Feltri ha reso noto il suo punto di vista, specificando la sua convinzione relativa alla presunta innocenza di Alberto Stasi: "Io non lo avrei mai condannato come fece il primo e il secondo grado di giudizio".

Nel frattempo, l'avvocato di Stasi starebbe già procedendo per richiedere formalmente che il suo assistito possa lavorare fuori dal carcere. Saranno i giudici del Tribunale di Sorveglianza a valutare la richiesta in questione.