Ci sarebbe una svolta nel caso che ha per protagonista Elona Kalesha, la 36enne di origine albanese detenuta da nove mesi con l'accusa aver ucciso e fatto a pezzi i suoceri, il 61enne Shpetim e la 59enne Teuta Pasho, scomparsi da Firenze nel 2015, i cui resti sono stati trovati smembrati in quattro valigie lo scorso dicembre. Il ritrovamento fece sprofondare la città nell'orrore e nell'incubo di un nuovo mostro. Dietro l'atroce duplice delitto, ci sarebbe una storia di tradimenti, una gravidanza interrotta e una vendetta.

Le indagini avrebbero appurato che Elona avrebbe ucciso i suoceri per impedire che rivelassero al figlio una pericolosa verità: avrebbe aspettato un figlio da un altro.

Il caso resta però oscuro e l'accertamento della verità incompleto. Con l'accusa di omicidio, occultamento e vilipendio dei corpi, sono indagati anche il figlio della coppia, Taulant, e il fratello di Elona, Denis.

Elona Kalesha, colpo di scena al Riesame

C'è stato un colpo di scena ieri, 31 agosto, nel corso dell'udienza al Tribunale del Riesame di Firenze. La difesa di Elona aveva presentato istanza di scarcerazione per l'assistita, ma è stata colta in contropiede. Dopo le indagini dei carabinieri da lei coordinate, la pm Ornella Galeotti ha prodotto nuovi documenti, tra i quali il verbale dell'interrogatorio di Taulant Pasho, che avrebbero permesso di risalire al presunto movente del duplice omicidio.

La 36enne avrebbe eliminato i suoceri per impedire che potessero svelare al figlio che aspettava un bambino da un altro. Il suo segreto sarebbe potuto costarle molto caro a causa del carattere violento di Taulant che più volte in passato l'aveva picchiata. Avrebbe interrotto la gravidanza nell'ottobre 2015 scegliendo di andare ad abortire all'ospedale fiorentino di Careggi.

La scomparsa dei suoceri risale al 1° novembre 2015. Taulant, all'epoca detenuto nel carcere di Sollicciano per fatti di droga, fu scarcerato il 2 novembre. In seguito latitante, è stato nuovamente arrestato in Svizzera. Estradato, è stato ascoltato nei giorni scorsi nel carcere di Como: sconta una condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione per detenzione di stupefacenti.

Alla pm, ha detto di non aver mai saputo della gravidanza dell'ex compagna e di non poter essere il padre perché all'epoca dei fatti detenuto. Agli inquirenti, alcuni familiari hanno riferito che la madre di Taulant, prima di scomparire, aveva detto di voler parlare al più presto al figlio di una vicenda che riguardava Elona che l'avrebbe obbligato a scegliere tra lei e la famiglia. L'udienza è stata rinviata al 20 settembre per consentire ai difensori di Elona Kalesha di esaminare i nuovi atti. I legali chiedono la scarcerazione dell'assistita perché sui manici delle valigie con i resti della coppia non c'è il Dna della donna.

Macabri ritrovamenti

I resti dei coniugi sono stati trovati in quattro valigie abbandonate in una striscia di campo, tra la recinzione perimetrale del carcere fiorentino di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno.

A fare il casuale ritrovamento di una prima valigia il 15 dicembre, è stato un pensionato proprietario del terreno. Le altre sono state trovate il giorno successivo con il supporto di cani molecolari. Il luogo del ritrovamento e la modalità in cui erano stati occultati i resti, avevano fatto pensare in un primo momento a un'azione di alto livello criminale, un regolamento di conti. Le indagini hanno poi circoscritto il caso a un ambito familiare allargato, fino all'arresto della 36enne.

Dalle analisi condotte dai carabinieri del Ris di Roma su incarico della Procura di Firenze, è emerso che sulla maniglia di una delle valigie è stato trovato solo Dna maschile, mentre un'altra traccia di Dna sarebbe dovuta a una contaminazione successiva al ritrovamento.

Per effetto delle indagini, i funerali di Shpetim e Teuta Pasho si sono svolti a distanza di mesi, lo scorso 17 giugno 2021, a Castelfiorentino dove abita una figlia.

Elona Kalesha, trasporto di bagagli maleodoranti

Dalle indagini è emerso che nel novembre del 2015, Elona Kalesha fu vista da alcuni condomini dell'edificio in via Felice Fontana a Firenze dove abitava, uscire di casa e portare via valigie che avevano un odore nauseante. Si giustificò parlando di fuoriuscita di vino da alcune bottiglie rotte.

La 36enne trasportò fuori dall'abitazione quei bagagli proprio nel giorno di scadenza del contratto di locazione dell'appartamento preso in affitto a suo nome ma dove per un periodo avevano alloggiato Shpetmi e Tauta Pasho, i genitori del fidanzato Taulan. I Pasho spesso venivano in Italia dall'Albania per andare a trovare il figlio. Secondo gli inquirenti, il duplice omicidio sarebbe avvenuto proprio in quell'appartamento.