Michael Chapman aveva 80 anni ed era un musicista britannico di enorme spessore. Abile chitarrista e stimato cantautore, amava il folk e il jazz, ai quali ha dedicato tutta la vita. Nel corso della sua lunga e prolifica carriera ha pubblicato oltre 50 album e suonato dal vivo nel Regno Unito, in Europa e negli Stati Uniti. La sua eredità è uno stile musicale distintivo, che si ispira alla tradizione jazz statunitense, alla quale Chapman era molto legato.

Chi era Michael Chapman?

Nato a Hunslet, Leeds, Michael Chapman lavorò come insegnante d’arte e fotografia al Bolton College, nel Lancashire.

La leggenda narra che una notte si trovasse nei pressi di un folk club di Botallack, in Cornovaglia. Era a corto di benzina, non aveva abbastanza denaro per permettersi il viaggio verso casa e la pioggia mitragliava la strada e i marciapiedi deserti. Avvistò le luci del club mentre camminava e decise di ripararsi lì dentro, in attesa che smettesse di piovere, ma per entrare avrebbe dovuto pagare. E visto che era a corto di dollari, quel magro insegnante fece una proposta al direttore del club: lasciami suonare la chitarra per una mezz’ora. Il direttore acconsentì e, alla fine dell’esibizione, offrì a Chapman una parte dell’incasso e gli chiese di tornare a suonare per molte sere a venire.

Quello fu il fortunato esordio di un insegnante che presto si trasformerà in uno dei più grandi cantautori folk britannici.

Dopo quell’esperienza, Chapman continuerà a suonare in svariati folk club e ad accrescere il proprio bagaglio musicale e stilistico. La chitarra, che suonava divinamente, lo aiuterà a sostenersi economicamente. Ciò che guadagnerà esibendosi farà sembrare il suo lavoro di insegnante un passatempo. “Suonare la chitarra ha pagato per la mia educazione", dirà nel 2009 a Thurston Moore, frontman dei Sonic Youth e suo amico.

Michael Chapman: una carriera lunga una vita

Chapman pubblicò il suo album di debutto, “Rainmaker”, nel 1969. Influenzato da Lonnie Donegan, Big Bill Broonzy e Django Reinhardt, Michael Chapman diventò presto parte della nuova scena folk londinese, ma senza realmente frequentarla. “Era una cosa molto meridionale e io sono una persona del nord", disse ad Aquarium Drunkard nel 2016.

“Sono rimasto a Hull. Vivere a Hull costava almeno il 75% in meno che [vivere] a Londra e io sono un uomo dello Yorkshire, non spreco soldi”.

Il suo impatto fu tale da non lasciare indifferenti nemmeno artisti del calibro di Elton John e David Bowie e proseguì a suonare dal vivo e a incidere canzoni finché un attacco cardiaco, nel ’90, non lo costrinse a prendersi una pausa. I fan e la critica si dimenticarono di lui per un po’. Poi, nel ’98, incontrò i Sonic Youth durante un live e intraprese una fitta corrispondenza con Thurston Moore, frontman della band. Dopo quell’incontro, Chapman si lancerà a capo chino nell’ultima fase della sua gloriosa carriera.

'Un gentiluomo, un musicista e una leggenda'

Muoversi tra i generi, come ha fatto Chapman nel corso della sua carriera, non è vezzo comune a molti artisti. Il cantautore ha avuto il merito di sperimentare, passando dal folk alla musica roots, dall’acustica al noise, senza scordare la musica strumentale. Le sue abilità di chitarrista, di cui faceva ampio sfoggio durante i live, erano indubbie e non lasciavano indifferenti.

La famiglia di Chapman ha informato i fan della morte del chitarrista, avvenuta lo scorso 10 settembre, attraverso Instagram. “Brindate a un gentiluomo, un musicista, un marito, una forza della natura, una leggenda”, si può leggere nel post, che non aggiunge nulla in merito alle cause della morte.