Senjutsu, il nuovo album degli Iron Maiden scritto in periodo di pandemia, è l’esempio calzante di come la band britannica riesca costantemente a rinnovarsi senza stravolgere le proprie abitudini stilistiche. L’intero album è una progressione di riff e arrangiamenti che conferiscono alla musica degli Iron Maiden una dimensione nuova ed epica: qui i menestrelli dell’heavy metal sono a livelli altissimi.

Senjutsu: gli Iron Maiden l’hanno scritto e arrangiato in gran segreto

La band ha registrato l’album all'inizio del 2019, durante una pausa del tour “Legacy of the Beast”, ed è riuscita a tenerlo nascosto ai fan.

Senjutsu è ambizioso come “The Book of Souls” del 2015, che contiene tracce di grande impatto e complessità come “When the wild wind blows”. Quest’ultimo disco, però, pur conservando quella dimensione precedentemente scoperta dalla band, sembra temperato da melodie più meste. Tracce come “Lost in a Lost World”, ad esempio, riprendono quanto di buono fatto in “The Book of Souls” e conferiscono all'heavy metal dei Maiden un’aura di mestizia e abbandono quasi lascivo.

Più in generale, quello che gli Iron Maiden volevano ottenere con questo lavoro era un’atmosfera che rimandasse alle antiche e gloriose battaglie, agli annosi assedi di roccaforti impenetrabili e alle imprese epiche di guerrieri impavidi.

Ce lo conferma lo stesso Eddie, celebre mascotte dai mille volti, che su questa cover indossa un’armatura da guerriero giapponese. Il modo in cui il non-morto più famoso dell’heavy metal digrigna i denti e stringe la katana è un avvertimento in piena regola: “State per entrare in una dimensione nuova e mai sperimentata”.

Come gli Iron Maiden hanno composto i brani

Il disco è stato registrato presso i Guillaume Tell Studios di Parigi, gli stessi dove i Maiden registrarono anche il precedente “The Book of Souls”. La scelta di ritornare nello studio parigino è stata condivisa dal gruppo per un motivo in particolare. Il posto ha in primo luogo un'atmosfera rilassante e l'acustica rispecchia le esigenze che i Maiden hanno soddisfatto con il precedente album.

L'edificio, infatti, era un cinema e ha quindi un soffitto molto alto, che offre un'ottima acustica. La band ha composto e provato lì le canzoni. L'intero processo creativo si è svolto in quel vecchio cinema parigino e ha portato a ciò che tutti possiamo ascoltare oggi.

Senjutsu è il secondo doppio album del gruppo dopo “The Book of Souls” e si compone di 10 tracce suddivise in 2 dischi. Uscito lo scorso 3 settembre, e con una durata di 82 minuti, è il secondo album più lungo inciso dai Maiden.

L’eccentrico e ponderoso heavy metal dei Maiden

La complessità di brani come “Death of the Celts” rappresenta uno dei picchi che questo album offre agli indefessi metallari e fan dei Maiden. “Death of the Celts” somiglia a un’epopea suddivisa in tre momenti.

E non è neanche l’unica che i Maiden ci regalano. Le successive “The Parchment” e “Hell on Earth”, che superano i 10 minuti, sono anche più ampollose del racconto rock celtico e ci danno un’idea di quanto ambiziosa sia stata la band durante la lavorazione.

Il gruppo sa esprimersi al meglio anche attraverso malinconiche ballate come “Darkest Hour”, che si apre con il mormorio della risacca e un arpeggio cupo. E più proseguiamo nell’ascolto, più ci appare chiaro che questo non è il solito heavy metal al quale la band ci ha abituato. Una nuova consapevolezza si nasconde dietro le solide melodie e i riff granitici. Queste canzoni raccontano storie sepolte di un passato che temeva di essere dimenticato, ma che continua a vivere grazie ai testi di Dickinson, alle melodie e agli assolo di chitarra.