Alessandra Zorzin, giovane mamma di soli 21 anni, è stata uccisa mentre si trovava all'interno della sua abitazione a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza. A toglierle la vita è stata una guardia giurata di 38 anni (M. T.), morto suicida nel pomeriggio dopo che le forze dell'ordine gli stavano dando la caccia da diverse ore.
Lo sparo e il ritrovamento del corpo
Alessandra Zorzin era una madre di soli 21 anni e, insieme al marito Marco Ghiotto, viveva a Valdimolino, una frazione di Montecchio. La sua vita è stata stroncata nella giornata di mercoledì 15 settembre da un uomo di 38 anni, sopraggiunto nella sua abitazione mentre il marito era a lavoro e la piccola, di quasi tre anni, all'asilo.
Ad aprire la porta al suo assassino sarebbe stata proprio Alessandra, che quell'uomo probabilmente lo conosceva bene. I due, stando alle testimonianze dei vicini, avrebbero discusso animatamente per diversi minuti, poi un colpo improvviso di arma da fuoco, il silenzio assordante e la fuga del 38enne a bordo di un'auto scura.
I vicini di casa hanno affermato: "Abbiamo provato a suonare il campanello ma nessuno ci ha risposto". Da qui la necessità di allertare il marito della ragazza che, giunto a casa, si è trovato dinanzi al più tragico degli epiloghi: Alessandra era distesa sul pavimento, priva di vita.
Il gesto dell'assassino
Dopo la segnalazione del marito, le forze dell'ordine si sono attivate nell'immediato per mettersi sulle tracce dell'assassino, rapidamente datosi alla fuga a bordo di una Lancia Y di colore scuro: le ricerche si sono concentrate nella zona del vicentino, dal momento che l'auto di M.
T. risultava in perenne movimento per tutto il pomeriggio.
Raggiunta dalle volanti e dalle gazzelle nell'area Ovest della città, la guardia giurata, ormai in trappola, si è tolta la vita con la stessa pistola utilizzata per freddare Alessandra qualche ora prima, all'interno delle mura domestiche. Nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi, per l'uomo non vi sarebbe stato nulla da fare: il medico del Suem 118 non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
Le dichiarazioni del sindaco di Montecchio
A commentare il femminicidio consumatosi nel vicentino nella giornata di martedì è stato anche Gianfranco Trapula, sindaco di Montecchio, giunto sul posto per mostrare il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia della giovane vittima.
Le sue dichiarazioni: "Questo è un fatto che ci lascia senza parole: non conoscevo personalmente Alessandra, stiamo pensando al dramma che vivrà la bambina piccola e tutta la famiglia. È un atto veramente incomprensibile. Prima di uccidere una persona ci sono tante cose che si possono fare".