Bruce Springsteen nel corso di una recente intervista a "Otto e mezzo" su La7, ha parlato del suo rapporto con la musica rock e di cosa significhi per lui fare musica. Ha parlato anche dello speciale rapporto con il padre e con il pubblico. Inoltre ha detto di non considerarsi un'attivista ma di sapere che ai concerti i suoi fan hanno valori comuni, pur avendo visioni politiche diverse.

L'intervista a Springsteen

Intervistato da Lilli Gruber durante il programma "Otto e mezzo", Bruce Springsteen ha parlato di cos'è per lui la musica rock. Il Boss, questo il soprannome del celebre cantautore, ha parlato dell'uscita del libro Renegades - Born In The Usa, nato dal successo del suo podcast insieme all'ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Nel volume non mancano curiosità, racconti intimi e riflessioni sulla vita, sulla musica e sull'amore per gli Usa. L'opera consta di oltre 350 fotografie, in cui non mancano contenuti esclusivi e materiali d'archivio ancora inediti, e sarà in libreria a partire da oggi 26 ottobre. Nel corso dell'intervista Springsteen ha parlato del suo approccio iniziale alla musica e di cosa significhi per lui essere un'attivista.

Il rapporto con il padre

Fondamentale per lo sviluppo della sua musica è stato il rapporto con il padre. “Quando ero un ragazzo io facevo fatica ad inserirmi...Vedevo mio padre spesso senza lavoro ed era straziante... cercava di darsi da fare e non mollava...Io lo imitavo, e mi ha segnato il dolore del non essere ascoltati", ha detto il Boss nell'intervista.

"È stato importante sentire quel dolore perché mi ha fatto capire l’importanza, attraverso la musica, di dare voce a quanti non ce l'hanno", ha aggiunto il musicista e cantautore. "La mia è la storia di un outsider che ha trasformato in canzoni le vite delle altre persone: dare ascolto è diventato in questo modo il lavoro della mia vita”.

Le parole di Bruce Springsteen

Poi Bruce Springsteen ha parlato dell'impegno politico nelle sue canzoni: “Comprendo gli artisti che preferiscono tenere distante la politica. Io non mi considero u n attivista veramente" ha detto il Boss. "Ho scelto il rock perché è la musica della libertà e dell’estensione delle libertà. Tra i miei grandi punti di riferimento Dylan e Guthrie, loro mi hanno insegnato molto".

Ha poi parlato del suo pubblico: "Io se suono davanti a 50mila persone so perfettamente che non sono tutti quanti democratici e neppure tutti quanti repubblicani. Son diversi, hanno delle credenze diverse. Ma con la mia musica io gli posso mostrare, facendoli riconoscere nei brani, che loro hanno dei valori comuni".

Poi conclude: "E se riescono, dopo il concerto, e nella vita di ogni giorno, a tenere vivi quei valori e a restare uniti qualche cosa può veramente cambiare.”.