Bruce Springsteen, l'emblema di un genere musicale che ha segnato la cultura di almeno tre decenni della nostra recente storia, ha compiuto 72 anni lo scorso 23 settembre. Cinquanta di questi, li ha trascorsi a creare musica che continua a fare storia e a spendersi fino all'ultima goccia di sudore sui palcoscenici di tutto il mondo.

Quello che Springsteen è stato, ed è tuttora per intere generazioni di appassionati, non si spiega a parole, ma lo si intuisce, osservando gli occhi di chi apprezza la sua musica e lo segue nei concerti. Anche se continua ad apparire assai più giovane della sua età, guardandolo conquistare il palco durante l'ultima apparizione pubblica, avvenuta a Ground zero per la celebrazione del ventennale dell'attentato alle torri gemelle per l'esecuzione di I'll see you in my dreams, brano tratto dall'ultimo album Letter to you, l'artista è parso un po' più stanco rispetto all'immagine indomita e muscolosa a cui ha abituato i fan.

Assai prolifico negli ultimi anni, il boss è già al lavoro su altro materiale e, dalle indiscrezioni trapelate negli scorsi mesi, pare impegnato su diversi fronti anche se, per il momento, sulla questione vige il massimo riserbo. Tanti progetti in cantiere come suo solito, insomma, e si parla anche di un tour per il 2022 (l'ultimo?) con la E-street band che - situazione internazionale permettendo - potrebbe toccare l'Italia per una manciata di date.

Celebra la vita

Parlare di grandi spettacoli dal vivo è ancora una chimera ma qualcosa, lentamente, inizia a muoversi e lascia uno spiraglio di luce per sperare.Chi ha visto Springsteen sa che nei suoi leggendari concerti si balla, si piange, si ride, ci si emoziona e si celebra la vita nella sua massima espressione di gioia e condivisione.

Una goccia di luce intensa che passa di petto in petto, di voce in voce, brilla intensamente per quelle tre ore abbondanti e lascia nelle persone schegge luminose che continuano a brillare anche dopo, quando la festa finisce e i riflettori si spengono.Sono le emozioni ad essere sempre protagoniste indiscusse nella sua musica e nei concerti.

Poco importa che ad ospitarle siano un paio di cuffie malandate, lo stereo gracchiante di una vecchia utilitaria, un locale da tre soldi o uno stadio. Quando Springsteen imbraccia la chitarra e inizia a cantare le sue canzoni accade una magia particolare: si ricordano tante cose che nella vita di tutti i giorni tendiamo dimenticare o a dare per scontate.

Il potere di una risata, di una lacrima spesa per qualcuno, e, sopra ogni cosa, quello autentico della condivisione. Le luci si riaccendono e si applaude fino a spellarsi le mani.

Quando Springsteen alza la chitarra al cielo e saluta i presenti ci si sente profondamente tristi per ciò che è appena terminato e, al contempo, immensamente grati per aver preso parte a quel rito laico che assomiglia paurosamente a qualcosa di profondamente religioso. È una sensazione difficile da descrivere se non la si vive. Ha gli occhi lucidi, Bruce, ma sorride prima di abbandonare il palco. Ed è proprio in un sorriso come quello che si nasconde il segreto di un uomo che ha trascorso la maggior parte della sua vita sotto i riflettori senza mai perder di vista se stesso.

Springsteen: una storia d'amore infinita

Tutti, in fin dei conti, hanno bisogno di un eroe e Springsteen, tra tutti quelli possibili, è di gran lunga il migliore. Nella sua musica si trova la benzina che serve per prendere un respiro e arrivare da qualche parte anche quando gli ostacoli che ci si paravano davanti agli occhi sembravano insormontabili. Nelle sue canzoni, la forza necessaria per credere nei nostri sogni. Springsteen insegna che non esistono scorciatoie. Dal suo esempio e dalla dedizione con cui ha portato avanti il suo credo, si impara che le cose per cui vale la pena di combattere non sono mai scontate e non esistono scorciatoie per arrivare dove si vuole, ma è sempre in nostro potere scegliere di credere in ciò che siamo e nei nostri fallibili e perfettibili mezzi.

Seguire se stessi costa molto, e la vita, anche se ci si ostina a comportarsi come se così non fosse, è un alito di vento che se ne va come era venuto e il più delle volte, non lascia traccia alcuna del suo passaggio. Si sbriciolano persino le rocce ad un certo punto ma non tutto si dimentica. Qualcosa che resiste anche al vento, al tempo e all’oblio si ritrova nelle emozioni che vivono più intensamente quando i fantasmi si avvicinano per sussurrare che la vera illusione, in fin dei conti, è il tempo che crediamo di avere per vivere.

Fantasmi

Si fanno più vicini adesso, sussurrano nel vento forse, e le loro voci diventano più vivide ogni giorno. Ci si scuote la polvere dalle spalle accorgendosi, con serena consapevolezza, che la strada da fare è assai più corta della lunga corsa che ci ha condotti fino a qui, ma non importa. Le rotaie sferragliano d’impazienza, siamo insieme su di un treno che brucia forte, pronti per un altro viaggio unico e irripetibile.