Oggi, 19 novembre 2021, Marracash ha pubblicato il suo nuovo album "Noi, Loro e gli altri". Tra le tracce più apprezzate e allo stesso tempo discusse in queste prime ore dall'uscita del disco c'è sicuramente "Cosplay", brano di critica sociale in cui molti hanno individuato delle possibili frecciatine a Fedez.
Nel testo Marracash se la prende infatti con i "politici influencer" e in generale con chiunque decida di sposare delle cause per mera convenienza, emblematico in tal senso l'attacco della prima strofa del pezzo: "Dio mi salvi dalle commedie, dai cosplayer / Da chi sposa la causa solo se gli conviene / Da politici sempre più simili ad influencer / Finché non candideranno loro direttamente".
A confermare queste impressioni è lo stesso Marracash, rispondendo a una domanda sui presunti riferimenti a Fedez nel corso di un'intervista concessa al Corriere della Sera, pubblicata nella mattinata di oggi. Immediata la risposta del compagno di Chiara Ferragni, che si è detto "dispiaciuto di leggere una frase così da parte di una persona che reputo intelligente".
Marracash su Fedez: 'Io posso parlare di galera perché conosco chi ci è andato'
Nel corso di un'intervista Marracash ha confermato il riferimento a Fedez: "Non è da intendere come una cosa personale, io e lui abbiamo visioni della vita letteralmente opposte. Fedez rappresenta quelli che si prodigano un giorno per una causa e un giorno per un’altra, senza conoscere bene il problema.
Io posso parlare del carcere perché conosco chi ci è stato sul serio. Elodie può parlare di gay perché lo sono persone della sua famiglia".
Fedez, immediata la replica a Marracash: 'Le conquiste si ottengono quando il problema di una minoranza diventa di tutti'
Non si è fatta attendere la risposta di Fedez, arrivata con una lunga serie di Instagram Stories, diffuse a meno di due ore di distanza dalla pubblicazione dell'intervista concessa da Marracash al Corriere.
Queste le sue parole: "Dispiace leggere da una persona come Marracash, che reputo intelligente e sensibile, una frase così. In primo luogo non conosci le storie dei membri della famiglia, ma non è questo il punto che più mi stranisce della tua affermazione".
Poi ha proseguito: "Spesso io e Elodie ci siamo spesi per le stesse battaglie, e ho sempre apprezzato quello che ho fatto.
In Italia sono a migliaia gli attivisti che portano avanti battaglie pur senza essere personalmente coinvolti, senza rientrare nelle categorie per le quali chiedono diritti.
Concludendo: "Io credo sia proprio così che si ottengono risultati, quando un problema di una minoranza diventa di tutti. Dire "parlo di galera perché conosco chi c'è stato" è un po' come dire che posso aggiustarti l'impianto perché mio zio è elettricista. Trovo abbastanza pericoloso dire che Elodie possa parlare di gay solo perché ha degli esempi in famiglia, sarebbe come dire che solo le persone nere debbano lottare contro le discriminazioni razziali".