Si è spenta a 17 anni, a Lodi, una ragazza che soffriva di anoressia da tempo. La giovane, nata e cresciuta nel lodigiano, combatteva da anni la sua battaglia contro i disturbi dell'alimentazione, ma la sua giovane vita si è spenta tre giorni fa. Intanto arriva un duro attacco del fratello contro la mistificazione della bellezza sui social network.
La lotta contro l'anoressia
Si chiamava G.S. e tra un mese avrebbe compiuto 18 anni, la ragazza che lo scorso 25 novembre si è spenta nel reparto di pediatria dell'ospedale di Lodi, a causa di complicazioni legate all'anoressia, di cui soffriva da circa tre anni.
La diciassettenne, che ormai pesava soltanto 26 chili, è entrata in coma alle cinque del mattino. Sette ore dopo, è arrivata la triste notizia che ha gettato amici e parenti nello sconforto più totale: nonostante gli sforzi profusi dal personale medico e dallo staff sanitario che l'aveva in cura, la giovane non ce l'ha fatta.
La denuncia del fratello e della mamma
La storia della ragazza lombarda, purtroppo, non differisce molto da quella di migliaia di ragazze della sua età, alla continua ricerca della perfezione estetica. Giovani, in salute, raggianti, eppure spesso insoddisfatte del proprio aspetto esteriore perché alla spasmodica ricerca di quella bellezza ostentata da centinaia di fashion blogger del panorama nazionale ed internazionale, sovente frutto di ritocchi e make-up impeccabili.
A puntare il dito contro questo aspetto delle più celebri piattaforme social è stato Tony, fratello maggiore della ragazza, dalle cui parole filtra tutta la rabbia di chi avrebbe voluto fare di più per regalarle serenità, ma si è visto sconfitto dalle convenzioni e dall'apparenza: "Se aspirate a diventare più belle non è che rinunciando al cibo ci riuscirete.
La sua guerra contro l'anoressia era cominciata tre anni fa. Eppure lei si vedeva perfetta così: si truccava ogni giorno, usava creme per il viso e smalti per far risaltare quella bellezza che, secondo il suo punto di vista, aveva finalmente raggiunto”, ha detto il fratello della diciassettenne, che di professione fa il make-up artist.
Poi ha proseguito: "Come mia sorella ne ho viste fin troppe. Modelle che nella spasmodica ricerca della perfezione fisica vivono una vita di privazioni". Aggiungendo: ""Le fashion blogger diano l’esempio per prime, evitino di accostare il raggiungimento della forma perfetta ai sacrifici alimentari".
Queste, invece, le parole della mamma della ragazza, che ha sottolineato: "Siamo state chiuse in uno stanzino dell'ospedale San Paolo di Milano per cinque mesi. Fondamentale che lei evitasse il contagio da Covid. È stato un inferno".
I funerali della diciassettenne sono stati celebrati nella giornata di ieri, sabato 27 novembre, presso la parrocchia di San Martino Pizzolano, in provincia di Lodi.