Il Tribunale di Siracusa ha condannato all'ergastolo il 51enne Giampiero Riccioli per il duplice omicidio del 40enne Alessandro Sabatino e del 23enne Luigi Cerreto. I due di origine casertana, compagni nella vita, lavoravano come badanti del papà anziano dell'uomo. Scomparvero nel nulla nel 2014.

Siracusa, la condanna

Il gup Andrea Migneco del Tribunale di Siracusa ha accolto la richiesta di ergastolo avanzata dal Procuratore Generale di Catania, Rosa Miriam Cantone, decretando il carcere a vita per il ristoratore Giampiero Riccioli, responsabile dell'omicidio e del successivo occultamento dei corpi dei badanti del padre nel giardino della propria abitazione.

La sentenza è stata pronunciata al termine del processo con rito abbreviato. Oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la decadenza della patria potestà per Riccioli, il giudice ha disposto una provvisionale da 100mila euro per ciascuna delle parti civili, con il risarcimento da quantificare in sede civile. Un'altra provvisionale da 15mila euro è stata disposta per l’associazione Penelope che si è costituita in giudizio.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, confermata dai risultati autoptici, i due badanti sarebbero stati legati con delle fascette, fatti inginocchiare e uccisi da Riccioli con due colpi di arma da fuoco alla testa: una vera e propria esecuzione. Poi, sarebbero stati sepolti in un'area del giardino di Riccioli su cui successivamente fu realizzato un barbecue in muratura.

La difesa aveva chiesto l'infermità mentale dell'assistito e la sua assoluzione dopo aver presentato una perizia di parte, negata dal gip dopo la relazione di un consulente nominato dallo stesso giudice.

Badanti uccisi, scomparsa e indagini

Il duplice omicidio sarebbe stato una vendetta di Riccioli a seguito dei contrasti con i due badanti.

Avrebbero scoperto che il figlio maltrattava l'anziano padre e avrebbero minacciato una denuncia alle forze dell'ordine. Ma ci sarebbero stati anche contrasti economici. I due casertani erano arrivati nella villa di Riccioli, in contrada Tivoli, alla periferia sud di Siracusa nella primavera 2014. Avevano risposto a un annuncio pubblicato dal ristoratore che cercava assistenza per l'anziano padre che abitava con lui.

Il 12 maggio 2014, pochi giorni dopo aver preso servizio, Sabatino e Cerreto erano misteriosamente scomparsi: di loro più nessuna traccia. Del caso si occupò il programma Chi l'ha visto?. Intervistato, Riccioli sostenne che la coppia, licenziata per disaccordi, avrebbe lasciato per sempre la villa. Sarebbe stato però impossibile andarsene a piedi, trovandosi l'edificio una zona isolata. Ai tassisti di Siracusa in servizio il giorno della scomparsa, l'inviato del programma fece vedere le foto dei due uomini: nessuno li aveva mai visti, nessuno arrivò con il taxi in quella periferia per una corsa diretta alla stazione.

Badanti uccisi, resti trovati nella villa degli orrori

La svolta giudiziaria è avvenuta quando nel settembre 2020 la Procura Generale di Catania ha avocato a sé l'indagine dopo che per due volte la Procura siracusana aveva presentato richiesta di archiviazione e in entrambe le circostanze il legale dei familiari delle vittime si era opposto.

Attraverso la trasmissione Chi l'ha visto?, i familiari di Alessandro e Luigi avevano lanciato ripetuti appelli per far ripartire le indagini e monitorare edifici abbandonati in prossimità della villa dovei loro cari erano stati visti l’ultima volta.

L'ipotesi più accreditata era che i due badanti non avessero mai lasciato l'area. Più volte gli investigatori fecero sopralluoghi e le ruspe scavarono nei terreni e perlustrarono pozzi artesiani, ma senza alcun esito. Finché, il 18 febbraio 2021, gli agenti della Mobile con i colleghi della Scientifica di Roma, i cani molecolari e grazie al supporto del georadar dei vigili del fuoco, hanno scavato nel terreno accanto alla villa, e poi in diversi punti all’interno della proprietà privata.

Quel giorno, dopo sette anni dalla scomparsa di Sabatino e Cerreto, in un pozzo della villa sono stati trovati resti umani avvolti in un lenzuolo e indumenti avvolti in una busta di plastica. In un primo momento, Riccioli ha presenziato agli scavi mostrandosi sereno. Ma quando gli investigatori hanno trovato qualcosa, è fuggito e si è rifugiato in un'altra villa di proprietà al mare nella zona di Pachino. Rintracciato, è stato poi arrestato. All'autopsia sui resti, si è aggiunta la conferma del Dna che si trattava dei resti dei due casertani. Il 15 maggio 2021 si sono svolti i funerali. Finalmente i due uomini hanno avuto una dignitosa sepoltura, un luogo dove i familiari possono portare loro un fiore e piangerli.