Continua a tenere banco l’affaire-Djokovic. Il numero 1 del Tennis mondiale aveva dichiarato di aver ricevuto l’ok per poter prendere parte agli Australian Open, che saranno al via il 17 gennaio, con un’esenzione medica, in ordine alle restrizioni riguardanti la vaccinazione anti-Covid19. Per questo l’atleta si era imbarcato alla volta di Melbourne. Una volta atterrato, il tennista è stato bloccato dalle autorità locali, interrogato per svariate ore e tenuto in isolamento chiuso in una stanza dello scalo australiano, piantonato da due poliziotti, senza poter avere contatti con l’esterno né utilizzare il cellulare per diverso tempo, così come prevedono le leggi australiane.

Il suo ingresso nel paese non è stato autorizzato ed è stata decisa l’espulsione. Ufficialmente Novak Djokovic non è detenuto. "Può lasciare il paese quando vuole e la polizia di frontiera farà di tutto per agevolare la sua partenza", come affermato dal ministro degli interni australiano Karen Andrew.

In seguito alla presentazione di appello da parte dei legali dell’atleta, il provvedimento è stato “congelato” e Djokovic è stato trasferito al Park Hotel di Melbourne, che ospita coloro che attendono giudizio per l’ingresso in Australia. I difensori del tennista serbo hanno tempo fino alle ore 14:00 di sabato per presentare prove sufficienti a supporto dell’ingiunzione, mentre la decisione finale arriverà lunedì 10, nell’udienza fissata per le ore 10:00.

Per Novak Djokovic non si tratta di un visto irregolare

Inizialmente si è detto che il problema fosse il visto irregolare, più specificamente che Novak Djokovic avesse richiesto un visto per motivi lavorativi e che questo non contemplasse la possibilità di esenzione medica. Ora, invece, da ciò che si apprende dalla testata giornalistica australiana The Age, sembra che “Nole” sia in possesso di un visto per atleti regolarmente ottenuto nel mese di novembre (lo stesso visto che possiedono gli altri tennisti, che hanno superato i controlli dell’Airport Border Force) e che la ragione del blocco risieda nel fatto che il numero 1 del tennis mondiale, convinto no-vax, non ha completato il ciclo vaccinale, condizione essenziale per poter accedere nel paese australiano secondo le norme federali in vigore a patto che non si presenti un'esenzione medica.

I media australiani parlano di discrepanza tra ciò che viene accettato dall’ABF e ciò che invece veniva richiesto da Tennis Australia, che collabora con il governo dello stato di Victoria nell’organizzazione di eventi, tra cui proprio gli Australian Open. Infatti, se per Tennis Australia l’esenzione poteva essere accordata anche sulla base di un’infezione da Covid-19 contratta nei sei mesi precedenti, il Governo di Victoria non prevede questa possibilità.

Non è solo Djokovic ad averottenuto l'esenzione medica

Posto che, per il diritto alla privacy, non si ha certezza di cosa abbia reso possibile il rilascio dell’esenzione a Djokovic da parte di due commissioni mediche indipendenti australiane, qualora fosse stata richiesta proprio su questa base, si spiegherebbe il diniego e l’espulsione dell’atleta dal paese. Di sicuro si sa, comunque, che i richiedenti esenzione sono stati in tutto 26 e, “ad una manciata” è stata accordata, così come dichiarato dall’Amministratore Delegato del torneo Craig Tiley, “secondo le linee guida federali”.

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E proprio sul fatto che altri tennisti siano stati ammessi in Australia con esenzioni dai severi requisiti vaccinali per gli arrivi internazionali, ha puntato il dito il Presidente serbo Aleksandar Vucic, con una dura presa di posizione, parlando addirittura di “caccia alle streghe politica da parte di tutti, compreso il Primo Ministro australiano, che finge che le regole si applichino a tutti”. Il Primo Ministro serbo Ana Brnabic ha poi assicurato che faranno del loro meglio affinché Novak Djokovic riceva lo stesso trattamento degli altri e ottenga ciò che è suo diritto.

La risposta dall’Australia parla di indagini aperte anche su altre esenzioni concesse. Secondo il ministro degli Interni sarebbero almeno due i casi sotto indagine al momento. Ufficiale è l’esclusione dal torneo Junior del diciassettenne atleta indiano Aman Dahiya per il quale, come riferisce Indian Tennis Daily con un Tweet, non è stata ritenuta idonea la motivazione alla richiesta di esenzione dal vaccino: il giovane non è vaccinato perché nel suo paese non sono ancora iniziate le vaccinazioni per gli under-18.