Continuano le polemiche attorno all’Australian Open. Dopo che il numero 1 del Tennis mondiale Novak Djokovic è stato bloccato al suo arrivo a Melbourne e chiamato a provare i propri requisiti per accedere al Paese (in ottemperanza alle restrizioni anti-Covid), arriva la notizia che anche una tennista sta vivendo una situazione simile.

L’atleta 38enne della Repubblica Ceca Renata Voracova si è infatti vista annullare il permesso di permanenza nel Paese e ha ricevuto comunicazione, da parte dell’Australian Border Force, di dover lasciare al più presto l'Australia.

Attualmente la tennista si trova al Park Hotel di Melbourne, come Novak Djokovic, il quale attende di sapere gli esiti dell’appello presentato dai propri legali. E nelle ultime ore ABC News ha parlato di ciò che è previsto nella difesa del campione serbo: i legali avrebbero depositato il documento in cui confermano che il loro assistito ha contratto il virus, con successiva guarigione, a metà dicembre e, per questa ragione, aveva ricevuto esenzione da Tennis Australia il 30 dicembre. Esenzione in cui sarebbe riportata, come data del primo test PCR Covid-19 positivo, il 16 dicembre 2021. Veniva, inoltre, specificato che, alla data dell'emissione del documento, l'atleta risultava non avesse avuto febbre né sintomi respiratori nelle ultime 72 ore.

Sarebbe poi arrivato il giorno successivo il documento con cui si confermava ufficialmente a Djokovic di poter entrare in Australia senza quarantena. Con l'udienza fissata per lunedì 10 gennaio si saprà se l'appello dell'atleta serbo verrà accolto o se tornerà esecutivo il provvedimento di espulsione, ora "congelato" proprio in virtù del ricorso, dal paese australiano.

A differenza di Djokovic, la tennista ceca non è stata bloccata al momento dell'accesso nel paese

Voracova non ha avuto problemi al momento dell'ingresso in Australia, avvenuto in virtù di un’esenzione alla profilassi vaccinale per una recente infezione da Covid-19 contratta e da cui è guarita, rafforzata da pregresse, non meglio precisate, "indicazioni mediche", e ha anche disputato un torneo di doppio con sconfitta al primo turno, il WTA Melbourne Summer Set 2, in preparazione all’Australian Open.

"Ho fatto tutto ciò che Tennis Australia mi ha chiesto di fare - ha dichiarato la tennista trentottenne al portale ceco Idnes - Al mio arrivo sono stati controllati tutti i miei documenti, i funzionari del Victoria li hanno anche inviati da qualche parte, ma poi hanno confermato il mio ingresso nel Paese senza problemi. È davvero strano che io abbia trascorso una settimana qui, giocato una partita e poi siano venuti a prendermi" La tennista 38enne infatti ha poi dichiarato: "Voglio andarmene il prima possibile, magari anche domani se mi daranno il permesso".

La tennista non sembra intenzionata a presentare un ricorso, anche per il fatto che ormai sarebbero troppo limitate le possibilità di allenamento in vista dell'importante impegno sportivo, ma il Ministro degli Esteri ceco ha dichiarato alla CNN di aver, in ogni caso, inoltrato una nota di protesta alla propria ambasciata a Canberra, richiedendo spiegazioni sulla situazione.

L’ABF, invece, ha dato informazione di altre due persone, sempre collegate al prestigioso torneo di tennis, che hanno lasciato l’Australia per le stesse ragioni, una volontariamente (non atleta) e un’altra espulsa, senza fornire ulteriori dettagli in merito.

Novak Djokovic ha rotto il silenzio con una storia Instagram

Intanto Djokovic ha rotto il silenzio, affidando ad una storia Instagram i propri pensieri ed il proprio ringraziamento verso le persone che gli stanno mostrando vicinanza e supporto.

E in queste ore sono tanti i supporter del numero 1 del ranking mondiale che si stanno recando sotto le finestre del Park Hotel, con bandiere, balli sotto la pioggia e cartelli di incoraggiamento, così come sono tanti i colleghi che stanno commentando la vicenda, con toni fra loro diversi.

Rafa Nadal, vaccinato con doppia dose e guarito dal Covid pochi giorni fa (dopo averlo contratto in un un’esibizione a fine dicembre) è stato piuttosto pragmatico: “Se Djokovic avesse voluto, avrebbe potuto giocare in Australia senza problemi, ma ha scelto un’altra strada, ha preso la sua decisione e tutti siamo liberi di farlo, ma poi ci sono delle conseguenze. Da un certo punto di vista mi dispiace per lui, ma allo stesso tempo dico che conosceva le condizioni da molti mesi e ha fatto la sua scelta”.

Più empatico, invece, un tweet del collega australiano Nicholas Kyrgios: “Mi sono vaccinato per gli altri e per la salute di mia madre e ci credo assolutamente, però il modo in cui stiamo gestendo la situazione di Novak è pessimo, davvero pessimo.

È uno dei nostri più grandi campioni, ma alla fine è umano. Bisogna fare meglio”.

Il tedesco Alexander Zverev, invece, ha affermato: “Ci sono altri cinque giocatori (oltre Djokovic, ndr) che hanno ricevuto l’esenzione, ma non conosciamo i loro nomi”.