La svolta sulle regole per i viaggi nei Paesi dell'Unione Europea potrebbe arrivare martedì 25 gennaio. Secondo quanto anticipato dal quotidiano spagnolo El Pais, infatti, il Consiglio Affari Generali si riunirà per discutere sul 'coordinamento a livello Ue nel contesto del Covid-19'. In questa occasione potrebbe decidere l'abolizione delle cosiddette mappe di contagio, in favore della valorizzazione del certificato vaccinale individuale.

La raccomandazione avrebbe già avuto l'ok a livello diplomatico dei 27 Stati membri dell'Unione, come riportato dal quotidiano La Repubblica.

Il nuovo piano fa seguito a una proposta avanzata dalla Commissione europea già a novembre dello scorso anno, con la quale si intendeva introdurre un approccio basato sulla singola persona, indipendentemente dalla zona dell' Unione di provenienza. L'arrivo della variante Omicron aveva tuttavia fatto risalire nuovamente l'allarme Covid, bloccando di fatto l'iniziativa.

Il cambio delle regole nel dettaglio

Il sistema delle "mappe di contagio" è stato introdotto dall'ECDC (European centre for disease prevention and control dell'Unione Europea) per indicare il livello di rischio per la salute a causa del Coronavirus. L'unione Europea, sulla base di questa classificazione, ha finora chiesto di limitare gli spostamenti da e verso le zone di colore rosso scuro.

La mappa prevede inoltre che, ai viaggiatori provenienti da queste aree, venga richiesto un test negativo e imposte maggiori restrizioni, come quella della quarantena.

Secondo il nuovo modello di gestione della pandemia, l'approccio all'area geografica di provenienza del viaggiatore verrebbe abbandonato, eliminando l'obbligo di ulteriori test e anche l'autoisolamento.

Si guarderà solo lo status del certificato Covid: i soggetti vaccinati, quelli che hanno già contratto la malattia e quelli che sono in possesso di un tampone negativo potranno muoversi liberamente.

A tal proposito una novità riguarderà anche la durata dei tamponi: il molecolare continuerà a valere 72 ore, l'antigenico passerà da 48 a 24 ore.

La validità di 9 mesi per il Green-pass dovrebbe invece essere confermata; il certificato di guarigione durerebbe solo 6 mesi.

Non è ancora noto se verrà richiesta obbligatoriamente la dose booster, ma resta fermo il principio per cui i singoli Paesi potrebbero comunque introdurre misure aggiuntive per turisti, in ingresso o in uscita.

In questo nuovo sistema dunque, la mappa di incidenza continuerà comunque a essere aggiornata settimanalmente, ma avrà carattere meramente informativo.

I Paesi europei lanciano segnali incoraggianti

I cambiamenti proposti dalla Commissione mirano chiaramente a facilitare la mobilità tra gli Stati e consentire una ripresa del turismo, fortemente penalizzato dalla pandemia.

In realtà già i singoli Stati hanno modificato le proprie regole per incoraggiare un ritorno alla normalità. Anche se fuori dall'Ue, ad esempio, il Regno Unito ha abolito l'obbligo di mascherine all'aperto e il green-pass. Sulla stessa scia anche la Francia, che ha revocato l'obbligo dei dispositivi all'aperto, nonostante l'elevato numero di contagi registrati. L'Irlanda da ieri ha eliminato il "coprifuoco" per bar e ristoranti e l'obbligo di distanziamento.

Tutto ciò a dispetto dell'attuale mappa dell'Ecdc, che inserisce quasi tutta l'Europa nella fascia di rischio più alta.