Resta in carcere a Vicenza, Diego Gugole, il 25enne ha confessato di avere ucciso a colpi d'arma da fuoco - lo scorso 15 marzo - i genitori, Sergio Gugole, 62enne, e Lorena Zanin, 59enne, nell'abitazione familiare di via Villaggio Marmi a Chiampo, nel vicentino.

Il gip non ha convalidato il fermo, ma ha disposto la custodia cautelare in carcere per il duplice omicidio pluriaggravato anche dalla premeditazione e per il pericolo che l’indagato possa commettere altri reati. Il giovane era andato a costituirsi martedì sera.

Vicenza, dopo il duplice omicidio dal barbiere e al bar

Nell'interrogatorio di garanzia in carcere durato un'ora, Diego Gugole ha risposto a tutte le domande del gip Antonella Toniolo e del sostituto procuratore Francesca De Munari, titolare dell'inchiesta, replicando la confessione resa a carabinieri e pm.

Come già riferito martedì scorso, ha confermato di aver sparato prima due colpi al papà Sergio, imprenditore conciario in pensione, sorpreso in cucina a leggere, e poi quattro colpi alla mamma, Lorena Zanin, appena tornata a casa. Il 25enne ha atteso tre ore il rientro della mamma, uscita per accompagnare gli anziani genitori a fare delle commissioni. Nell'attesa, mentre il padre giaceva morto in cucina, ha fatto un bonifico di 16 mila euro dal conto del padre al suo, per dare un anticipo di 10mila euro per l’abitazione che voleva comprare.

"Il mio assistito è ancora spaesato, è scosso ma conferma la massima collaborazione, è lucido nel senso che ha preso atto di quello che è successo, si è subito costituito e ha risposto a tutte le domande", ha detto la sua legale Rachele Nicolin che gli ha fatto visita nel carcere di Vicenza.

Al vaglio la confessione dettagliata del 25enne: la Procura vuole capire perché abbia deciso di consegnarsi ai carabinieri e quale fosse il reale rapporto con i genitori.

"Sì, li ho uccisi per i soldi, volevo impossessarmi dell’intero patrimonio dei miei genitori. Per quello che può valere, mi dispiace", ha rivelato al gip. Nell'interrogatorio ha ribadito di aver studiato il piano criminale da un mese per l'eredità, i risparmi di una vita del papà e della mamma, pari a 800mila euro investiti in titoli e azioni.

Il 25enne disoccupato, sarebbe stato mosso dall'ossessione di comprarsi una casa. In cerca di facili guadagni, avrebbe avuto anche il vizio del gioco.

Dopo aver dato un anticipo per un immobile, nel pomeriggio della strage familiare si è presentato nella sede di una società di costruzione ad Arzignano per dare un altro acconto. Poi, come niente fosse, è andato da un barbiere a farsi tagliare i capelli. Verso sera, si è fermato in un bar a bere un bicchiere di Coca Cola e guardare un po’ una partita di Champions. In quel contesto ha ricevuto la telefonata di una vicina allarmata perché i genitori risultavano irreperibili. Un imprevisto che l'avrebbe spinto a costituirsi.

La vernice per occultare il sangue definito ragù

In quel pomeriggio il giovane ha comprato dei sacchi di tela, poi non usati. Avrebbe voluto simulare una vacanza dei genitori, occultare i loro corpi all'interno dei sacchi, che avrebbe dovuto lasciare in un'abitazione dello stesso condominio al pianterreno, disabitata perché appartenuta ai nonni paterni defunti.

Ha anche comprato della vernice, anch'essa non usata. Avrebbe voluto cancellare le tracce di sangue. A Mirko Muraro, il negoziante che gliel'ha venduta intervistato al TgrVeneto, ha detto di voler tinteggiare le pareti della cucina e di una stanza di bianco per aver fatto un danno di cui i genitori non dovevano accorgersi. "Ho sporcato il muro di ragù", ha raccontato al negoziante.

Avrebbe comprato l'arma, una nove millimetri di fabbricazione polacca, pagandola quasi 4mila euro a Cologna Veneta da un cittadino marocchino di cui non conoscerebbe l'identità e che ora i carabinieri stanno cercando. Per il giudice, il fatto che il 25enne sia stato capace di procurarsela al mercato nero, è indizio di una persona socialmente pericolosa. Di recente, Gugole aveva iniziato una psicoterapia: la professionista che lo seguiva sarà ascoltata dagli inquirenti. Sarebbe ancora prematura l'ipotesi di una perizia psichiatrica.

Secondo Roberta Bruzzone, il caso di Diego Gugole sarebbe simile a quello di Pietro Maso

Secondo la criminologa Roberta Bruzzone, intervenuta nei giorni scorsi alla trasmissione Ore 14 su Rai2, il caso del reo confesso è simile a quello di Pietro Maso che nel 1991 con la complicità di tre amici uccise i genitori per intascare i soldi dell'eredità.

“Tutto si può dire, ma qui c’è piena lucidità, ferocia, immaturità ed estrema e completa assenza di empatia. Mi ricorda molto la storia di Maso, anche se lui fu un po’ più organizzato nella parte esecutiva e aveva più volte tentato di uccidere i genitori anche precedentemente”, ha detto Bruzzone, che poi conclude: "Credo che lo scenario sia lo stesso, non scomoderei la follia né tantomeno il raptus”.