Tragedia sull'Ortles, in Val Venosta, territorio dell'Alto Adige, dove due alpinisti tedeschi hanno perso la vita a causa di una valanga che li ha travolti. Questa mattina, giovedì 28 aprile, intorno alle 8, sono riprese le ricerche del secondo alpinista, ancora disperso, che erano state interrotte ieri a causa del calar della notte.

Il ritrovamento del primo alpinista

Le ricerche, iniziate mercoledì 27 aprile alle ore 15, sono state attivate dai familiari delle vittime che hanno dato l'allarme, non vedendo ritornare i due alpinisti all'albergo. Nelle poche ore di luce a disposizione i soccorritori alpini della sezione di Solda hanno rintracciato il primo alpinista, senza vita, ai piedi della parete nord dell'Ortles, che con i suoi 3905 metri è la cima più alta del gruppo Ortles-Cevedale, molto frequentato dagli alpinisti.

La localizzazione del compagno

A quota 2.500 metri è stato rinvenuto il corpo del secondo alpinista alle prime ore della mattina, quando decine di soccorritori, coadiuvati dalla squadra sull'elicottero Pelikan 3, hanno setacciato la zona. La localizzazione è stata resa più difficoltosa dal fatto che l'alpinista, a differenza del compagno, non era in possesso del kit Pieps con l'Artva, dispositivo con antenne utile al rintracciamento sotto la neve.

Il coordinatore della sezione alpina di Solda Olaf Reinstadler ha dichiarato alla tv locale che "solo sorvolando la zona, ci siamo resi conto della slavina e abbiamo compreso cosa fosse accaduto".

La catena Ortles-Cevedale

Il gruppo montuoso si estende dalla Val Venosta, e comprende la zona di passo dello Stelvio fino al passo del Tonale in Trentino.

La montagna si trova in territorio altoatesino ed è caratterizzata da molte creste superiori ai tremila metri. 'Re Ortles' è la cima più alta della regione e secondo la leggenda sarebbe un gigante pietrificato.

La precedente valanga

La zona è stata già investita da valanghe: come quella dello scorso 14 aprile, che ha investito quando due alpinisti, un austriaco e un tedesco.

In quell'occasione i due uomini sono riusciti a liberarsi dalla neve, anche se uno di loro ha riportato ferite grave ed è stato trasportato in ospedale con l'elisoccorso.

In quell'occasione Reinstadler ha spiegato che "il pericolo di valanghe sale con l'innalzarsi delle temperature durante la giornata e le escursioni devono terminare entro la mattinata per avere buoni margini di sicurezza".