"Ho paura che non sia libero di ritornare a casa". A parlare, in un'intervista rilasciata a Fanpage.it è Roberta Carassai, la mamma di Alessandro Venturelli, scomparso all'età di 20 anni da Sassuolo (Modena), il 5 dicembre 2020. Gli inquirenti starebbero seguendo una nuova pista che porterebbe in Olanda, ad Amsterdam. Del caso di Cronaca Nera è tornata a occuparsi ieri, mercoledì 27 aprile, anche il programma Rai Chi l'ha visto?. Ai microfoni di Federica Sciarelli Roberta ha annunciato: "Presto un appello anche alla tv olandese".
Alessandro Venturelli avrebbe fatto delle ricerche online sull'Olanda
È ormai trascorso quasi un anno e mezzo dalla misteriosa scomparsa di Alessandro Venturelli. In tutti questi mesi, agli appelli disperati dei genitori hanno fatto seguito decine e decine di segnalazioni (che, purtroppo, non hanno portato a niente) e ipotesi investigative che non hanno mai avuto un vero riscontro.
Nelle scorse settimane, però, al vaglio degli inquirenti ci sarebbe una nuova pista che porterebbe ad Amsterdam, in Olanda. Mamma Roberta e il marito Roberto, nelle scorse settimane, hanno riavuto il telefono cellulare del loro "Alle" e hanno deciso di fare ulteriori accertamenti sul dispositivo. "Lo abbiamo dato a un nuovo perito - ha spiegato la donna - e dai primi elementi emersi sembra che Alessandro abbia effettuato delle ricerche mirate sull'Olanda.
Tuttavia, a oggi, sappiamo solo questo". Quindi ha concluso fiduciosa: "Siamo in attesa di ulteriori notizie, ma speriamo sia la pista giusta”.
In realtà, già prima della perizia si era considerata la possibilità che il giovane potesse trovarsi in Olanda. I nuovi accertamenti, come spiegato da mamma Roberta, avrebbero evidenziato delle ricerche più approfondite condotte, su questo paese del nord Europa, da Alessandro.
I timori della mamma di Alessandro Venturelli
Alessandro Venturelli è uscito dalla sua casa di Sassuolo nel primo pomeriggio di sabato 5 dicembre 2020. Con sé aveva i documenti, ma non il telefono cellulare. "All'inizio - ha ricordato Roberta - si è pensato a un allontanamento volontario e, per questo motivo, nell'immediatezza, tutte le cose che avrebbero potuto rivelarsi utili, come vedere le telecamere di sicurezza, non sono state fatte”.
Tutto però è cambiato quando della scomparsa di Alessandro ha cominciato a occuparsi la squadra mobile di Modena e il titolo del fascicolo aperto in procura, contro ignoti, è stato modificato in "sequestro di persona". "Tuttavia - ha spiegato la madre del ventenne - era ormai troppo tardi. Le prime ore e i primi giorni sono fondamentali e più tempo passa più tutto diventa difficile".
Gli investigatori non escludono che il ragazzo possa essere stato irretito da una setta di qualche tipo. “È il mio chiodo fisso" – ha ammesso preoccupata la mamma precisando che non c'era alcun motivo per cui il figlio interrompesse i rapporti con tutta la sua famiglia e mantenesse, per così tanto tempo, il silenzio. "Che non sia libero - si chiede la mamma - di poter tornare a casa? È questa la mia paura ed è l'unica spiegazione logica che riesco a darmi”.