Radostina Zhorova Balabanova, la donna indagata per omicidio e lesioni stradali in seguito al terribile incidente nell'asilo a L'Aquila, ha affidato al suo avvocato Francesco Valentini le sue dichiarazioni sulla vicenda.

"Sono sicurissima di aver inserito la marcia, il freno a mano non ricordo" dice la donna. Il figlio, presente sull'automobile, dice di non ricordare cosa sia successo a causa dell'impatto col cancello.

La testimonianza della donna

La 38enne di origine bulgara, ancora scossa in seguito alla morte del piccolo Tommaso e al ferimento di altri cinque bambini, ha deciso di raccontare la sua versione della vicenda affidando le sue parole all'avvocato Francesco Valentini.

La donna dichiara di essere scesa dalla macchina per andare a prendere i suoi due gemelli, lasciando il figlio 12enne sull'auto e dopo pochi minuti d'aver visto il veicolo muoversi verso il giardino dell'asilo.

"Sono sicurissima di aver inserito la marcia, il freno a mano non ricordo" commenta la donna, "la macchina non era in pendenza ma sulla piazzola prima della discesa".

Anche al figlio presente sul veicolo, una Passat, è stato chiesto cosa fosse accaduto. Come racconta la donna: "Ho chiesto a mio figlio se avesse toccato qualche comando della vettura, ma poiché ha sbattuto la testa nell'impatto col cancello, mi ha risposto 'mamma, scusami, non mi ricordo niente'".

Le indagini sull'incidente

Dopo il tragico incidente continuano le indagini per stabilire la dinamica precisa dei fatti.

La stessa Radostina Zhorova Balabanova, al momento ancora sotto shock, sarà a breve ascoltata dagli inquirenti, mentre sono già stati convocati e interrogati alcuni passanti, testimoni della vicenda. Nella giornata di venerdì 20 maggio sarà inoltre dato l'incarico per l'autopsia sul corpo del piccolo Tommaso.

Sarà determinante anche la perizia alla quale sarà sottoposta la Passat, volta a stabilire se l'auto si è messa in movimento per un qualche problema tecnico.

Le dichiarazioni del padre di Tommaso

Stefano D'Agostino, padre del piccolo Tommaso di quattro anni, è stato intervistato da Repubblica in merito alla dolorosa vicenda.

"Ero sul terrazzo di casa mia, da cui si vede l'asilo di Tommaso, il cortile esterno e i tre tendoni bianchi che fanno ombra, quando all'improvviso ho sentito un boato, un rumore fortissimo" dice D'Agostino, aggiungendo di essersi poi precipitato all'asilo: "I pompieri erano riusciti a sollevare con il sistema ad aria quella macchina e il mio piccolo era steso lì, con gli occhi chiusi, pallido".

Il padre del piccolo si dice certo che i soccorritori abbiano tentato l'impossibile per rianimare il figlio, e non serba parole di rancore neanche verso la donna alla guida dell'auto.

"È stata una fatalità, una disgrazia. La madre dei gemellini non c'entra nulla, non coviamo un senso di vendetta nei confronti di quella donna. Sarà disperata quanto noi, anche la sua vita in fondo è stata rovinata" ha detto D'Agostino proseguendo: "Si vede che il Signore aveva bisogno di un angelo e ha scelto Tommaso".

I genitori di Tommaso avevano in programma di sposarsi il 3 luglio, giorno di san Tommaso: "Dovevamo sposarci in chiesa il 3 luglio. È il giorno di san Tommaso. Abbiamo deciso oggi che lo faremo in Comune, ci sposeremo per rispetto a Tommy, perché era una cosa che avevamo deciso proprio per lui, da credenti ci sembrava un dovere farlo per nostro figlio. Ovviamente la cerimonia in chiesa non la faremo. Non è una festa".