Elena Del Pozzo è stata "vittima di una morte violenta, particolarmente cruenta e anche lenta". Quando l'ha uccisa, sua madre "deve essere stata necessariamente nel pieno delle sue facoltà, in condizioni fisiche e psichiche idonee all'agire". Parole della gip di Catania, Daniela Monaco Crea, nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere di Martina Patti. La madre rea confessa, lo scorso 13 giugno ha ucciso la figlia Elena nelle campagne di Mascalucia, nel catanese. Deve rispondere di omicidio premeditato aggravato e occultamento del corpo della bambina di quattro anni.

Elena Del Pozzo, nessun pentimento della madre

In 15 pagine di ordinanza, la gip ha ricostruito i terribili fatti. Martina Patti avrebbe cercato di far credere di avere agito senza una piena consapevolezza, mentre per la giudice ha dimostrato di essere stata lucida e calcolatrice. In alcuni passaggi del documento, la gip ha delineato la personalità della madre. In lei ha ravvisato "istinto criminale spiccato" ed "elevato grado di pericolosità", per aver inscenato il rapimento della figlia con e non aver manifestato alcun pentimento. Dunque, resta in carcere perché potrebbe darsi alla fuga.

Lo scorso venerdì mattina, 16 giugno, Martina Patti - al suo secondo giorno di isolamento nel carcere di Catania - ha risposto alle domande della gip, ammettendo il delitto e di aver fatto tutto da sola.

Come già davanti ai carabinieri, la madre ha però detto una molteplicità di "non ricordo": non avrebbe ricordato cosa le fosse passato nella mente quando ha colpito Elena, anzi non le sarebbe passato per la testa nessun pensiero, "come se in quel momento fossi una persona diversa". Non avrebbe ricordato neanche la reazione della bambina mentre la colpiva, "forse era ferma", né di averla sotterrata, "ma sicuramente sono stata io".

Avrebbe ricordato di aver portato Elena nel campo e di averle fatto del male, di avere "una cosa lunga tipo un coltello", ma non ha saputo spiegare dove l'ha preso e perché ce l'aveva. E alla richiesta della gip di riferire del preciso momento in cui ha colpito Elena, ha detto: "Non ricordo bene, mentre colpivo mia figlia mi sono girata perché non volevo guardare".

"L'ho uccisa io come se qualcuno si fosse impadronito di me", aveva detto nella precedente confessione agli inquirenti.

Elena, la madre ha finto di voler andare a giocare

Elena Del Pozzo è stata uccisa nel campo a 600 metri dalla casa di Mascalucia in cui abitava con la mamma. Martina Patti l'ha condotta in quel posto fingendo di andare a giocare. Erano circa le 14 dello scorso lunedì. Le ha coperto la testa con un sacco nero della spazzatura, l'ha accoltellata 11 volte, ha adagiato la figlia in una fossa che aveva già scavato. Poi, con le braccia sporche di sangue e terra, è andata a casa a fare una doccia, ha cambiato i vestiti e ha avviato la messinscena del finto sequestro della figlia. Il movente sarebbe la gelosia verso l'ex, Alessandro Del Pozzo, padre della bambina.

A scatenare la rabbia, sarebbe stata una foto sui social di lui con la nuova compagna. O forse, la paura che la piccola andasse a stare dalla nuova famiglia. Elena sarebbe stata al centro di ricatti e ritorsioni tra la mamma e il papà.

Su indicazione della madre è stato trovato il corpo di Elena con indosso solo una maglietta. Sul posto sono stati anche trovati un paio di pantaloncini di colore giallo e cinque sacchi neri per la spazzatura, una zappa e una pala. La madre non ha mai dichiarato al giudice dove si trovi l'arma del delitto. Secondo quanto appurato dal medico legale che ha effettuato l'autopsia, per istinto Elena avrebbe tentato di ripararsi, di evitare i colpi subiti.

Funerali nella cattedrale di Catania

È prevista l'affluenza di tante persone per l'ultimo saluto domani alle 17:00 a Elena nel Duomo di Catania. Il rito funebre sarà officiato dall'arcivescovo Luigi Renna. Una scelta, come ha spiegato il sindaco di Mascalucia Vincenzo Magra, adottata "in considerazione della forte devozione e vicinanza della famiglia alla martire Sant'Agata".

Ai giornalisti è stato chiesto di non fare riprese e di rispettare il dolore dei familiari. Davanti al Duomo saranno posti maxi-schermi per assistere alla cerimonia che sarà anche trasmessa sui canali di Youtube e Facebook della Arcidiocesi di Catania, "per dare la possibilità a tutti gli inviati delle emittenti televisive, che non potranno accedere direttamente alla Cattedrale, di fruire delle immagini". Ci sarà la comunità di Mascalucia, sconvolta per una tragedia senza un perché.