La madre di Elena Del Pozzo starebbe lentamente prendendo coscienza di ciò che ha fatto. Lo ha detto don Antonio Giacona, cappellano del carcere di Catania, dove Martina Patti è reclusa dopo aver confessato di aver ucciso la sua bambina di quattro anni in un campo vicino casa a Mascalucia lo scorso 13 giugno.

L'intervista al sacerdote è andata in onda ieri, 1° luglio, nel corso dell'ultima puntata di Quarto Grado. Durante il programma, sono state mandate in onda anche immagini di Martina Patti ripresa poche ore Martina Patti ripresa poche ore prima di uccidere Elena.

Elena, la mamma in carcere: 'Un prete e dei libri'

Dal suo arrivo nel carcere di piazza Lanza a Catania, Martina Patti avrebbe fatto due richieste: ricevere la visita di un sacerdote e avere in cella i suoi libri per continuare gli studi di Infermieristica. Già laureata in Scienze motorie, la 24enne avrebbe dovuto conseguire la seconda laurea nei prossimi mesi. Don Antonio Giacona, cappellano del carcere dal 2020, l'ha visitata. Il sacerdote catanese, per trent'anni missionario in Cile, a Quarto Grado ha parlato del suo incontro: "Ho trovato una persona che comincia a rendersi conto di tutto ciò che è accaduto e sente dolore per questo". Martina starebbe pregando sia la mattina che la sera e ha chiesto al prete di pregare per lei.

"C’è stato solo un momento di vera e propria confessione sacramentale provocato dal desiderio della donna di essere perdonata", ha detto don Antonio.

"Nessuna aridità, al contrario i suoi sentimenti sono lì presenti", anche se li esprimerebbe solo in parte, ha detto don Antonio, precisando: "Martina è tutt'altro che una persona fredda e impassibile".

Alla domanda se abbia pregato anche per Elena, però il cappellano ha risposto che durante il loro incontro hanno pregato insieme per tutta la famiglia. Don Antonio ha infine chiarito che Martina starebbe cercando di ambientarsi in carcere, trascorrendo le giornate tra letture e dialoghi con le compagne del piano.

Martina Patti, le immagini prima di uccidere la figlia

Immagini inedite mandate in onda nel corso della puntata di Quarto Grado mostrano i movimenti di Martina Patti, la mattina del 13 giugno a poche ore dal figlicidio. La donna si dirige verso il campo dove poi ha fatto ritrovare il corpo di Elena, alla guida della sua Fiat 500. La telecamera di via Turati a Mascalucia riprende la 500 che si ferma in un punto, anche se poi non è chiaro cosa accada perché l'auto è coperta da una siepe. Per gli inquirenti, la donna avrebbe portato attrezzi come la pala e la zappa, poi usati per seppellire e occultare il corpo della figlia.

Dopo 40 minuti, Martina ripassa ma stavolta è di corsa in completo da jogging.

In quel lasso di tempo, la 24enne avrebbe scavato la buca. Infine, e queste sono le immagini più strazianti, si vede ancora una volta passare la Fiat con a bordo anche Elena. La bambina seduta sul sedile posteriore non sa cosa l'attenda. Di certo c'è che nulla ha fatto desistere la madre dal compiere quello che per gli inquirenti sarebbe stato un piano premeditato. Alla luce di tutto questo, l'abbraccio della madre alla figlia presa poco prima all'asilo, appare come una messinscena.

Perizia psichiatrica alla madre

L'avvocato di Martina Patti, Gabriele Celesti, ha nominato uno psichiatra che ha già avuto due colloqui in carcere con la 24enne. L'intento è di arrivare a una perizia che stabilisca se il delitto possa essere ascrivibile a un disturbo psichiatrico.

Il legale è pronto a chiedere l'incidente probatorio.

Ben altro è il convincimento degli inquirenti. Nelle 15 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, il gip ha sostenuto che la donna sarebbe stata nel pieno delle sue facoltà fisiche e psichiche quando ha ucciso la figlia Elena Del Pozzo. Lo dimostrerebbe il fatto che si è procurata gli attrezzi con i quali scavare la buca dove seppellire il corpo della bambina, oltre alle buste nere in cui è stato nascosto. Inoltre, durante l'interrogatorio di garanzia, Martina Patti ha alternato descrizioni precise di ciò che ha compiuto a molti 'non ricordo'. E alla domanda diretta che la invitava a descrivere il momento preciso in cui ha colpito la bambina, ha detto che mentre le sferrava 11 coltellate alle spalle ha preferito non guardare.

La nonna paterna ha riferito che Martina avrebbe avuto un'ossessione verso suo figlio con cui non stava più insieme. Per il suo ex compagno e padre della bambina, Alessandro Del Pozzo, Martina avrebbe odiato la figlia perché era molto attaccata a lui e alla sua famiglia, e si stava affezionando anche alla sua nuova compagna. Inoltre, una volta perso il controllo sull'ex, la bambina sarebbe diventata per la madre un intralcio rispetto al suo desiderio di riprendere la vita 'da ragazza'.