Le sorelle Paola e Silvia Zani sono state rinviate a giudizio con Mirto Milani, fidanzato di una di loro. Il "trio criminale" - così lo ha definito il giudice per le indagini preliminari che sta seguendo il caso di Cronaca Nera - è accusato di aver ucciso nel maggio 2021, Laura Ziliani, ex vigilessa 52enne, nelle loro casa di Temù, comune dell'Alta Valle Camonica. Il Gup Gaia Sorrentino, nel corso dell'udienza di ieri, lunedì 4 luglio, ha rigettato la richiesta, presentata dalla difesa, di perizia psichiatrica.
Il processo per l'omicidio di Laura Ziliani
Laura Ziliani, scomparsa da Temù l'8 maggio 2021, è stata ritrovata senza vita l'8 agosto lungo l'argine del fiume Oglio. Lo scorso 24 settembre sono stati arrestati, con l'accusa di concorso in omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere, due delle tre figlie della donna, Paola e Silvia, e il fidanzato della primogenita Mirto Zani. Il "trio criminale" nelle scorse settimane, è crollato e ha ammesso le proprie responsabilità.
Il 27 giugno scorso, dopo aver dibattuto di questioni preliminari relative alla costituzione di parte civile della mamma, della secondogenita e dei fratelli della vittima si è deciso di aggiornare l'udienza a ieri.
Così il Gup ha chiesto per gli indagati il rinvio a giudizio. I tre - trasferiti dalle carceri di Canton Mombello e di Verziano - erano presenti in aula e, ora, dovranno comparire di fronte alla prima sezione penale della Corte d'Assise il prossimo 27 ottobre. La difesa degli indagati aveva avanzato richiesta di perizia psichiatrica, ma la Gup Sorrentino l'ha rigettata.
Laura Ziliani stordita con un muffin
Mirto Milani, sopranista classe 1994 originario del Lecchese, è stato il primo ad ammettere, durante un interrogatorio in carcere, l'omicidio della suocera Laura Ziliani. Da quanto si apprende, la confessione sarebbe arrivata dopo le rivelazioni fatte a un compagno di cella 50enne detenuto per reati fiscali.
Il fidanzato di Paola Zani avrebbe raccontato che l'ex vigilessa di Temù sarebbe stata stordita con un muffin ai mirtilli a cui era stata aggiunto una massiccia dose di benzodiazepine. Tuttavia, la 52enne non sarebbe crollata. La donna, stordita, si sarebbe messa a letto, ma a un certo della notte si sarebbe alzata, forse per prendere da bere e, a quel punto, sarebbe stata aggredita da Paola, Silvia e dal genero. I tre indagati, da quanto si apprende, l'avrebbero soffocata.
Il piano originario del "trio criminale" sarebbe stato quello di ucciderla per le scale della loro abitazione di Temù. Silvia avrebbe dovuto bloccare la madre al piano intermedio mentre Paola e Mirto avrebbero dovuto soffocarla.
Il programma è però saltato quando Laura ha chiamato le figlie per avvisarle che non sarebbe arrivata alle 20:30 ma più tardi, in quanto si sarebbe prima fermata da un'amica. Così Paola e Silvia, aiutate sempre da Milani, avrebbero optato per il muffin avvelenato.