"È stato un tunnel buio, ma ora ne sono uscito grazie a Dio". A parlare è Patrick Lumumba, il proprietario del pub di Perugia inizialmente arrestato nel novembre 2007 per l'omicidio di Meredith Kercher, studentessa inglese trovata morta nella villetta di via della Pergola dove conviveva con altre ragazze. Il caso di Cronaca Nera è stato tra i più seguiti dalla stampa internazionale anche per la controversa detenzione di Amanda Knox, coinquilina statunitense della vittima.

La nuova vita di Lumumba dopo l'omicidio di Meredith Kercher

Patrick Lumumba, originario del Congo, è stato arrestato poco dopo il delitto di Meredith Kercher, in seguito alle accuse avanzate da Amanda Knox.

In carcere ha trascorso 14 giorni, prima di essere riconosciuto, anche grazie alla testimonianza di un professore svizzero, estraneo al delitto e prosciolto.

"È stata molto molto, molto dura - ha detto ai cronisti dell'Ansa ripercorrendo quelle settimane - un tunnel buio dal quale, ora grazie a Dio sono uscito". Negli anni scorsi, l'uomo, ha deciso di lasciare Perugia e l'Italia e di ricominciare una nuova vita, con la sua famiglia, a Cracovia, in Polonia. "Sono il socio di maggioranza di un'azienda di sub-appalto", ha precisato.

'Io mi sono sempre considerato la seconda vittima'

Poi Patrick Lumumba, che all'epoca dei fatti aveva un bimbo piccolo, ha aggiunto che non potrà mai dimenticare quanto gli è accaduto in seguito all'omicidio della studentessa inglese.

"Me lo porterò nella tomba", ha affermato ripensando ai momenti di grande tristezza e sconforto che ha vissuto dopo l'arresto.

"Non bisogna dimenticare Meredith - ha proseguito - tuttavia io mi sono sempre considerato la seconda vittima". Quindi è ritornato con la mente ai primi tre giorni che ha passato in cella senza nemmeno sapere che cosa stava succedendo, al muro davanti alla finestra.

"Già dalla questura - ha ripreso il congolese - mi fidavo e per questo pensavo che sarei tornato subito a casa...".

Nonostante l'omicidio di Meredith Kercher e le accuse nei suoi confronti lo abbiano segnato nel profondo, Lumumba ora sembra comunque aver voltato pagina definitivamente: "Per me, ormai, è un capitolo chiuso, sono fuori dal tunnel".

Il delitto di Meredith Kercher

Meredith Kercher, 21enne viveva con la famiglia a Croydon nel Regno Unito, era arrivata in Italia grazie al programma Erasmus e frequentava l'Università per stranieri di Perugia. Stando a quanto ricostruito, venne uccisa con varie coltellate nella tarda serata del primo novembre 2007.

Il 5 novembre, la sua coinquilina americana Amanda Knox venne portata in questura per essere sentita in qualità di persona informata sui fatti e, poco dopo, venne accusata di omicidio assieme a Raffaele Sollecito, suo fidanzato dell'epoca, e a Patrick Lumumba. Il 20 novembre, proprio il giorno in cui il congolese venne scarcerato, si assistette all'arresto del 21enne originario della Costa d'Avorio Rudy Hermann Guede.

Amanda, Raffaele e Rudy furono processati con l’accusa di concorso in omicidio, ma dopo un lungo e travagliato iter giudiziario la Knox e Sollecito furono assolti - per l'applicazione del principio del ragionevole dubbio - mentre Guede fu condannato, in rito abbreviato, a 16 anni di reclusione per i reati di violenza sessuale e concorso in omicidio con ignoti.