Era l'alba del 6 settembre 2007 quando nella sua casa alle porte di Modena si spegneva per sempre il grande tenore italiano Luciano Pavarotti, colpito mesi prima da un tumore al pancreas. Aveva 71 anni. Migliaia i messaggi di cordoglio arrivati da ogni parte del mondo, sia dalle personalità dello spettacolo, sia dalla gente comune. Pavarotti era stato ricoverato 18 giorni prima nel reparto oncologico del Policlinico di Modena, prima di essere portato nella sua villa per volontà sua il 25 agosto 2007.

La malattia

Il tumore al pancreas che lo aveva colpito un anno prima non gli aveva dato scampo, nonostante le cure che l'equipe di medici gli aveva riservato tra cui un intervento essenziale e nonostante il trattamento aggressivo contro il male che lo divorava.

Prima di morire ed essere trasferito nella sua villa, il famoso tenore aveva accusato febbre alta e complicazioni polmonari.

I funerali

Più di 100000 persone accorsero al Duomo di Modena, dove era stata allestita la camera ardente. Fra queste anche alcune personalità di spicco, una fra tutte il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nelle due piazze principali di Modena furono allestiti due maxischermi per dare la possibilità a tutti di assistere all'evento funebre trasmesso dalla cattedrale di San Patrizio a Modena e a cui parteciparono anche il cantante degli U2 Bonovox, il regista Franco Zeffirelli e la ballerina Carla Fracci. Pavarotti fu sepolto dentro uno scrigno bianco con un completo di smoking e portato nel vicino cimitero alle porte di Modena.

Anche le frecce tricolori quel giorno gli resero omaggio.

La biografia, la carriera e la beneficenza

Luciano Pavarotti era nato a Modena il 12 ottobre 1935 da Fernando Pavarotti e Adele Venturi. Aveva una sorella più piccola, Gabriella, di professione pallavolista. Soprannominato “Il Maestro”, fu sposato due volte e fu padre di quattro figlie.

La passione per il canto e per la musica gli era stata trasmessa dal padre, di professione fornaio e cantante per diletto. Ma la carriera musicale la lasciò inizialmente da parte, dedicandosi invece allo studio e all'insegnamento dell'educazione fisica ed evitando così di frequentare il conservatorio. Fu docente di educazione fisica per due anni alla scuola elementare, dopo essersi iscritto nello stesso istituto magistrale frequentato da Francesco Guccini.

Pavarotti nonostante il lavoro di docente continuò ad esercitarsi nel canto con il tenore Arrigo Pola e con il maestro Ettore Campogalliani, perfezionando la tecnica del fraseggio e della concentrazione. Il primo successo in campo musicale arrivò nel 1955 in Galles durante il festival di Liangollen, esibendosi insieme al padre. La consacrazione arrivò nel 1961, quando dopo un altro recente successo, interpretò il ruolo di Rodolfo ne La Boheme di Puccini al Teatro Regionale di Reggio Emilia. Nel 1965 ottenne un altro grande successo a Milano, al teatro Alla Scala. Fu poi la volta degli Usa, dove conquistò il grande pubblico esibendosi nei maggiori e prestigiosi teatri. Negli anni a venire partecipò ad un terzetto insieme a due dei più grandi tenori: Jose Carreras e Placido Domingo.

I tre si esibirono a Roma, alle terme di Caracalla, in un concerto in onore della finale dei campionati del mondo del 1990, ottenendo un successo mondiale. Il terzetto si esibì anche a Los Angeles, in onore della finale del campionato del mondo Usa 94, tenutasi il 17 luglio 1994. Successivamente, nel 1997 fecero tappa a Modena con un concerto a cui assistette anche Michael Jackson. Fu poi la volta di Parigi nel 1998 e di Yokohama nel 2002, sempre nelle finali dei campionati del mondo di calcio. Si esibì poi con il cantante Zucchero, con il quale tenne un concerto a Londra il 6 maggio 2004 e con il quale duettò sul brano Miserere. Dal 1992 al 2003 si dedicò ad una serie di concerti benefici [VIDEO] chiamati Pavarotti & Friends.

Inoltre nel 1986 e nel 1995 tenne due concerti a scopo benefico per la lotta contro il cancro e contro la tossicodipendenza. Finanziò anche una scuola in Guatemala chiamata Centro Educativo Pavarotti. L'ultima esibizione della sua carriera si tenne a Torino nel febbraio 2006, durante la cerimonia di apertura dei XX giochi olimpici.

Una delle sue massime più celebri fu: “Nella vita ho avuto tutto, se mi venisse tolto tutto con Dio siamo pari e patta”.