Sono passati esattamente due anni dal 4 gennaio 2021, data in cui Benno Neumair ha ucciso i genitori Peter Neumair (64 anni) e Laura Perselli (68 anni) nella loro casa di Bolzano, mettendo poi in scena la loro scomparsa. L'ex supplente di matematica trentenne, nei mesi scorsi, è stato condannato all'ergastolo e il giornalista di "Quarto Grado" Matteo Macuglia ha deciso di raccontare il caso di cronaca nera in un libro dal titolo "Il male dentro" (edito da Rizzoli) che sarà disponibile da martedì 10 gennaio.
"Il perno dell'indagine - ha sottolineato l'autore al Corriere della Sera - è stata Madé, la sorella minore dell'omicida".
Il male dentro, la storia di Benno Neumair
Macuglia ha ricordato di esser arrivato a Bolzano l'11 gennaio di due anni fa. A colpirlo, oltre alla neve ghiacciata a terra, fu la casa dei Neumair, in via Castel Roncolo, "molto diversa da quelle in cui solitamente si consumano simili delitti". Proprio quel giorno, incontrò casualmente Benno ed ebbe modo di parlargli notando che le sue risposte non erano semplicemente fredde, ma lasciavano anche "margini di stranezza" che richiedevano d'essere approfonditi.
Come spiegato dal giornalista della trasmissione "Quarto Grado", subito dopo l'omicidio dei coniugi Neumair, insegnanti in pensione, Madé, pur rimanendo lucida, dovette ascoltare il più sinistro dei presentimenti e iniziare a sospettare del fratello Benno, mettendo poi gli inquirenti sulla pista giusta.
La figura di questa giovane e determinata donna è stata essenziale per l'attività investigativa.
Macuglia nel suo libro ha trattato anche gli elementi che hanno subito trasformato il duplice omicidio di Bolzano in un caso nazionale. Laura e Peter, infatti, erano una coppia molto unita e affiatata e, poi, c'erano anche i figli Benno e Madè.
Inoltre, il giallo fu alimentato anche dal massimo riserbo mantenuto in quei giorni dai carabinieri.
Benno Neumair era considerato 'malato fin da bambino'
Benno Neumair era stato in cura per alcuni problemi psichiatrici e, pochi mesi prima del delitto, dopo un grave atto di autolesionismo, era stato anche sottoposto a un TSO in Germania.
Proprio dopo il ricovero nel reparto di psichiatria di Neu-Ulm, mamma Laura, come evidenziato dal giornalista Mediaset, si era impegnata ad accogliere nel modo migliore possibile quel figlio così difficile, non nascondendo tuttavia la sua preoccupazione per la situazione e per il rapporto tra Benno e il padre Peter.
Lo scorso 19 novembre, Benno Neumair è stato condannato per l'omicidio dei genitori all'ergastolo (con un anno di isolamento diurno), mentre per il reato di soppressione di cadavere gli sono stati inflitti ulteriori tre anni. Più volte, durante il processo, i legali del supplente di matematica, gli avvocati Flavio Moccia e Angelo Polo, hanno sostenuto che il loro assistito fosse malato fin da bambino e hanno invocato invano il riconoscimento dell'incapacità di intendere e di volere.