Svolta nelle indagini sulla morte di Thomas Bricca, studente 18enne ucciso ad Alatri (Frosinone) il 30 gennaio scorso. Sembra che la telecamera di videosorveglianza installata fuori da un negozio abbia ripreso i killer in maniera piuttosto nitida. Mentre il padre Paolo pare pronto a perdonare ha ucciso il giovane, lo zio materno Lorenzo Sabellico dalle sue pagine social ha attaccato le autorità, accusandole di non aver dato il giusto peso alle parole di un amico di Thomas. "Giustizia? Ripassa lunedì che non abbiamo tempo", ha scritto. Tuttavia, non risulterebbero denunce in merito.
Le indagini sul caso di cronaca nera stanno procedendo nel massimo riserbo e sono seguite anche dalla procura di Roma che, nelle prossime ore, darà il nulla osta per i funerali.
Thomas ucciso con un colpo di pistola a tamburo
Nella serata di lunedì 30 gennaio, Thomas Bricca è stata raggiunto alla testa da un proiettile mentre si trovava seduto con degli amici sulle scalette della piazzetta in Largo Cittadini, ad Alatri, dove viveva con la sua famiglia.
Nelle scorse ore, presso l'istituto di medicina legale del Verano (Roma) il dottor Giorgio Bolino, consulente della procura ha eseguito l'autopsia sul corpo del 18enne alla presenza del dottor Antonio Grande, incaricato dalla famiglia Bricca. Da quanto emerso, il colpo risultato fatale allo studente è stato esploso da una pistola a tamburo.
Ora si dovrà stabilire da quale distanza il killer ha sparato e comprendere se il proiettile sia conseguenza di un eventuale "colpo di rimbalzo". I risultati dei diversi accertamenti, da protocollo, verranno resi noti tra 60 giorni.
Intanto, gli inquirenti, che pur avendo una rosa di sospettati non hanno arrestato nessuno, stanno ricostruendo l'accaduto, anche attraverso le diverse testimonianze raccolte in questi giorni.
Potrebbe rivelarsi molto utile ai fini investigativi un video girato da una telecamera di sorveglianza installata all'esterno di un negozio. L'impianto avrebbe ripreso, sembra con un buon margine di nitidezza, due uomini a bordo di uno scooter nero "T- Max".
Il dolore del papà di Thomas
I killer di Thomas sarebbero stati "intercettati" anche da altri impianti di sicurezza.
Il loro scooterone, infatti, subito dopo l'agguato mortale, è uscito dal parcheggio di Largo Cittadini e si è immesso in via Circonvallazione. Poi ha continuato in via Alcide De Gasperi, come testimonia il circuito di videosorveglianza sistemato nei pressi della rotatoria dell'incrocio con la strada Provinciale 24 e via Aldo Moro.
Paolo Bricca, papà di Thomas, spera che gli assassini di suo figlio si facciano avanti e ammettano le proprie responsabilità. Alla legale che lo sta seguendo, l'avvocato Marilena Colagiacomo, l'uomo ha affidato un appello: "Vi perdono se vi costituite agli investigatori". "Thomas - ha poi ribadito - non c'entrava nulla".