Una ragazza di vent'anni, intollerante ai latticini, è morta dopo aver mangiato un tiramisù che avrebbe dovuto essere vegano, quindi senza latte. Nella notte tra il 26 e il 27 gennaio, la giovane donna è andata col fidanzato in un locale vegano in corso Garibaldi, un posto in cui aveva già cenato in passato. Al termine del pasto, la coppia ha ordinato una porzione di tiramisù preconfezionato: dopo aver assaggiato appena due cucchiaini del dolce, la ragazza ha iniziato a sentirsi male. Colpita da uno shock anafilattico, è stata ricoverata all’ospedale San Raffaele, dove è morta dopo una settimana di coma.

Si indaga sulla vicenda, ancora tutta da chiarire, anche se sembrano da escludersi responsabilità del ristorante, perché il tiramisù era conservato in una confezione chiusa ermeticamente, prodotta da un’altra azienda.

La ricostruzione dei fatti: il malore dopo aver assaggiato il tiramisù

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, la ragazza, al termine della cena col fidanzato, ha assaggiato un Tiramisun: un dessert che, secondo quanto riportato sull’etichetta, doveva essere completamente vegano e, quindi, senza tracce di latte. La ventenne, che soffriva di una grave intolleranza di tipo allergico ai latticini, ha immediatamente accusato un malore: dapprima è corsa in bagno, poi è tornata in sala per chiedere aiuto.

Sono bastati pochi minuti perché la giovane finisse in shock anafilattico. Trasportata d’urgenza al San Raffaele, è rimasta per dieci giorni in coma; tuttavia, nonostante gli sforzi dei medici per tenerla in vita, è morta domenica 5 febbraio.

Le indagini si sono concentrate sull’azienda che produce il tiramisù

Gli sviluppi delle indagini sull’accaduto, coordinate della Procura di Milano, hanno portato le forze dell’ordine a sequestrare le sette confezioni di tiramisù presenti nel locale.

I primi accertamenti in laboratorio hanno dimostrato la presenza all’interno dei vasetti di proteine del latte, anche se non è stato ancora possibile determinare l’esatta quantità, che sarà rivelata dalle nuove analisi in corso. Tiramisun è realizzato da un’azienda dell’hinterland milanese, specializzata nella produzione di questi dolci, in numerose varianti.

I carabinieri del Nas, accompagnati dagli ispettori della locale Agenzia di Tutela della Salute, hanno compiuto una serie di controlli nello stabilimento per verificare il sistema di produzione dei tiramisù. Contestualmente il ministero della Salute ha diffuso un comunicato per annunciare il ritiro del prodotto dal mercato italiano, a causa delle tracce di latticini che potrebbero essere presenti nel dessert vegano. I consumatori affetti da intolleranze e allergie sono invitati a non ingerire il prodotto e a consegnarlo al punto vendita per essere rimborsati.

Oltre al tiramisù ci sono sospetti anche sulle tracce d’uovo nella maionese mangiata dalla vittima

Nelle ultime ore, ha preso piede anche un’altra ipotesi, ancora tutta da verificare: la ragazza avrebbe mangiato anche un panino con la maionese, nella quale gli esperti avrebbero rinvenuto tracce di uovo, un altro alimento per cui la ventenne aveva un’ipersensibilità allergica.

Tuttavia non è ancora chiaro se la vittima avesse già provato in passato quel panino, senza manifestare nessun problema di salute.

Si è saputo anche che i pm Luca Gaglio e Tiziana Siciliano, che seguono questo caso di cronaca nera, avrebbero indagato quattro persone con l’accusa di omicidio colposo. In attesa dell’autopsia sul corpo della giovane, che sarà effettuata nelle prossime ore, gli inquirenti non sembrano voler escludere nessuna pista sulle motivazioni dello shock anafilattico subito dalla ragazza.