È il 14 maggio del 1993 quando Maurizio Costanzo che è morto oggi 24 febbraio all'età di 84 anni, viene coinvolto insieme a Maria De Filippi nell'attentato di via Fauro, un'azione dinamitarda di stampo mafioso compiuta con l'esplosione di un'autobomba.

In quel periodo il giornalista era impegnato nella lotta per contrastare il messaggio mafioso,realizzando insieme a Michele Santoro una maratona sulle reti Rai e Fininvest (l'allora Mediaset). Questo evento, unito anche al fatto che Costanzo era amico del giudice Giovanni Falcone, lo mise nel mirino della mafia.

Come raccontato dallo stesso Costanzo, fu Salvatore Riina a indicarlo come "obiettivo da eliminare".

Nel mirino l'amicizia tra Maurizio Costanzo e Giovanni Falcone

Nel febbraio del 1992 un gruppo di fuoco composto dai mafiosi della provincia di Trapani e di Brancaccio si sposta a Roma con l'intenzione di uccidere Giovanni Falcone, l'ex ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli e Maurizio Costanzo. Arrivano nella capitale con delle armi e dell'esplosivo nascosti all'interno di un vano di un camion.

Non riuscendo a rintracciare Falcone e Martelli, il gruppo di fuoco opta su Costanzo, definito da Riina "un obiettivo secondario". Lo seguono dopo le registrazioni del Maurizio Costanzo Show, ma il mandato viene sospeso da Salvatore Riina per "altre questioni urgenti da risolvere".

L'attentato di via Fauro: Costanzo salvo per 'tre secondi di ritardo'

Nel maggio del 1993 un altro gruppo di fuoco composto dai mafiosi di Corso dei Mille e di Brancaccio si avvia verso Roma per compiere l'attentato contro Maurizio Costanzo. Il gruppo è accompagnato da Antonio Scarano, spacciatore residente a Roma e legato a Messina Denaro.

Dopo diversi sopralluoghi nel quartiere Parioli, Scarano ruba una Fiat Uno, dove all'interno viene riposto l'esplosivo.

L'autobomba viene parcheggiata in via Fauro, ma non esplode per un difetto del congegno. Riparata il giorno successivo, il 14 maggio 1993 viene fatta esplodere, ma l'incaricato Salvatore Benigno, esperto di esplosivi e telecomandi, schiaccia il pulsante del telecomando con tre secondi di ritardo.

Lui si aspettava che Costanzo arrivasse con un'Alfa Romeo 164, mentre il giornalista comparve con una Mercedes Blu che all'interno ospitava, oltre all'autista, anche la moglie Maria De Filippi. Quel giorno, infatti, prendono la Mercedes per uno scambio di turno tra due colleghi del servizio privato.

Il tentativo fallito e l'autobomba con 100 chilogrammi di esplosivo

I due coniugi restano illesi, mentre l'autista riporta delle ferite. Delle due guardie del corpo che seguono la macchina di Costanzo con una Lancia Thema una rimane ferita, mentre l'altra subisce delle lesioni legate allo shock.

L'autobomba non provoca nessuna vittima, nonostante i 100 chilogrammi di esplosivo contenuti all'interno della Fiat Uno.

Comprese la guardia del corpo e l'autista, restano ferite 24 persone.

Nell'esplosione subiscono dei gravi danni non solo i palazzi di via Fauro, ma anche quelli di Via Boccioni. Sei auto parcheggiate sono andate completamente distrutte, mentre una sessantina sono rimaste danneggiate.